Attraverso l'analisi etimologica di antichi 'verba', nel VI secolo d.C. il vescovo di Siviglia Isidoro ha trasportato nel Medioevo altrettante antiche 'idee'. Una delle più famose è quella legata la motivo della 'contemplazione' (reale e simbolica) del cielo da parte dell'uomo, espressa in formule latine altrettanto celebri ('os sublime', 'vultus erectus', 'in caelum tollere vultus', 'uranoscopus'): esse traducono concetti di origine ben più antica e di tradizione anche greca ed araba. Questo contributo vuole mostrare, da un lato, come Isidoro abbia accolto questo concetto a partire dalle sue fonti e come l'abbia 'filologicamente' modificato in funzione delle necessità della sua enciclopedia e, dall'altro, come la tradizione del testo da lui proposto abbia influito sulla successiva storia del concetto. In the VI Century a.C., the bishop of Seville, Isidore, has managed to carry into the medieval times some old 'ideas' by etymologically analysing old 'verba'. Among those, one of the most famous refers to the (real and symbolic) 'contemplation' of the sky by the human being, described by a number of renown Latin expressions ('os sublime', 'vultus erectus', 'in caelum tollere vultus', 'uranoscopus'): they translate concepts which root in the Greek traditions (and Arabic too). The present work analyses the way in which Isidore has taken these concepts and has 'philologically' modified them to fit into his encyclopaedia. Also, my contribution shows the impact of Isidore’s tradition of the text on the subsequent evolution of the theme of the 'contemplation'.

Filologia 'versus' enciclopedismo: contemplazione ed uranoscopia in Isidoro di Siviglia

MARANINI, ANNA
2011

Abstract

Attraverso l'analisi etimologica di antichi 'verba', nel VI secolo d.C. il vescovo di Siviglia Isidoro ha trasportato nel Medioevo altrettante antiche 'idee'. Una delle più famose è quella legata la motivo della 'contemplazione' (reale e simbolica) del cielo da parte dell'uomo, espressa in formule latine altrettanto celebri ('os sublime', 'vultus erectus', 'in caelum tollere vultus', 'uranoscopus'): esse traducono concetti di origine ben più antica e di tradizione anche greca ed araba. Questo contributo vuole mostrare, da un lato, come Isidoro abbia accolto questo concetto a partire dalle sue fonti e come l'abbia 'filologicamente' modificato in funzione delle necessità della sua enciclopedia e, dall'altro, come la tradizione del testo da lui proposto abbia influito sulla successiva storia del concetto. In the VI Century a.C., the bishop of Seville, Isidore, has managed to carry into the medieval times some old 'ideas' by etymologically analysing old 'verba'. Among those, one of the most famous refers to the (real and symbolic) 'contemplation' of the sky by the human being, described by a number of renown Latin expressions ('os sublime', 'vultus erectus', 'in caelum tollere vultus', 'uranoscopus'): they translate concepts which root in the Greek traditions (and Arabic too). The present work analyses the way in which Isidore has taken these concepts and has 'philologically' modified them to fit into his encyclopaedia. Also, my contribution shows the impact of Isidore’s tradition of the text on the subsequent evolution of the theme of the 'contemplation'.
2011
Estudios de Latín Medieval Hispánico
71
82
A. Maranini
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