In riferimento alla interdisciplinarità nella formazione, come anche nella ricerca, nel settore dei beni culturali e ambientali, si fa cenno alla collana “I beni culturali e l’ambiente” e alla collana “La formazione e la ricerca nel settore dei beni culturali e ambientali”. Gli 11 volumi della Collana “I beni culturali e l’ambiente” (Pitagora Editrice – Bologna) trattano le diverse problematiche inerenti alla tutela e alla valorizzazione di manufatti di interesse storico-artistico e di differente tipologia materica. Il 1° volume “I beni culturali e ambientali: formazione e ricerca, interdisciplinarità e internazionalizzazione” della seconda Collana (Mimesis Edizioni, Milano-Udine) raccoglie gli interventi di personalità di diversa competenza, che hanno partecipato ad alcune Giornate di Studio svoltesi su tematiche che opportunamente possono rappresentare la base formativa nel settore in questione. Il 2° volume su: “La gestione del rischio nel settore dei beni culturali: musei, biblioteche, archivi”, in stampa, affronta con un approccio interdisciplinare, problematiche di gestione e controllo dei possibili rischi che innescano processi di deterioramento delle collezioni, contribuendo alla risoluzione a monte ed evitando interventi di restauro e/o trattamenti curativi sulle opere d’arte. si fa cenno, inoltre, al Master di I livello in ”Progettazione e promozione degli eventi artistici e culturali”, giunto alla V edizione. L’obiettivo è rivolto alla formazione di coloro che, per lavoro o interesse personale, intendono approfondire tematiche relative a promozione, conservazione, gestione, controllo, valorizzazione, internazionalizzazione di attività artistiche e culturali. In particolare, risultano fondamentali, quali obiettivi preminenti nella formazione delle figure professionali con competenze e conoscenze interdisciplinari, gli aspetti collegati appunto alla promozione e conservazione. Il Master fornisce agli allievi, infatti, attraverso lezioni frontali, stage e project work, tali competenze, permettendo di sviluppare abilità di team working e problem solving. Esigenze, queste, che debbono rispondere alle importanti richieste e bisogni collegati alla conservazione dei manufatti di interesse storico collocati nelle diverse Unità Culturali (musei, pinacoteche, biblioteche, archivi, soprintendenze) e Produttive (imprese, aziende, società, banche, associazioni e centri culturali) coinvolte, presenti nel territorio e oggetto dei suddetti eventi culturali. Si realizza in tal maniera il rapporto conoscitivo e collaborativo di colloquiare e corrispondere con il tessuto territoriale in un bisogno vicendevole e complementare, perché la funzione istituzionale che compete alla Università ovvero la “formazione” risponda alle esigenze delle suddette Unità Culturali e Produttive. Per quanto riguarda la ricerca, è stato aperto nel 2001 il Journal storico-tecnico “Conservation Science in Cultural Heritage”, edito in lingua inglese e italiana ed in versione elettronica oltre che cartacea (http://conservation-science.cib.unibo.it/), a cura anche di altre Università e Istituti e Centri di Ricerca italiani e stranieri. In esso vengono pubblicate ricerche sperimentali su anamnesi, diagnosi, restauro, conservazione, manutenzione ed anche studi di carattere economico, sociale, giuridico, gestionale sulle complesse e molteplici problematiche inerenti il Patrimonio Culturale e Ambientale.

S. Lorusso (2011). La formazione e la ricerca nel settore dei beni culturali e ambientali. SCIENZA E TECNICA, 10-11, 487-488.

La formazione e la ricerca nel settore dei beni culturali e ambientali

LORUSSO, SALVATORE
2011

Abstract

In riferimento alla interdisciplinarità nella formazione, come anche nella ricerca, nel settore dei beni culturali e ambientali, si fa cenno alla collana “I beni culturali e l’ambiente” e alla collana “La formazione e la ricerca nel settore dei beni culturali e ambientali”. Gli 11 volumi della Collana “I beni culturali e l’ambiente” (Pitagora Editrice – Bologna) trattano le diverse problematiche inerenti alla tutela e alla valorizzazione di manufatti di interesse storico-artistico e di differente tipologia materica. Il 1° volume “I beni culturali e ambientali: formazione e ricerca, interdisciplinarità e internazionalizzazione” della seconda Collana (Mimesis Edizioni, Milano-Udine) raccoglie gli interventi di personalità di diversa competenza, che hanno partecipato ad alcune Giornate di Studio svoltesi su tematiche che opportunamente possono rappresentare la base formativa nel settore in questione. Il 2° volume su: “La gestione del rischio nel settore dei beni culturali: musei, biblioteche, archivi”, in stampa, affronta con un approccio interdisciplinare, problematiche di gestione e controllo dei possibili rischi che innescano processi di deterioramento delle collezioni, contribuendo alla risoluzione a monte ed evitando interventi di restauro e/o trattamenti curativi sulle opere d’arte. si fa cenno, inoltre, al Master di I livello in ”Progettazione e promozione degli eventi artistici e culturali”, giunto alla V edizione. L’obiettivo è rivolto alla formazione di coloro che, per lavoro o interesse personale, intendono approfondire tematiche relative a promozione, conservazione, gestione, controllo, valorizzazione, internazionalizzazione di attività artistiche e culturali. In particolare, risultano fondamentali, quali obiettivi preminenti nella formazione delle figure professionali con competenze e conoscenze interdisciplinari, gli aspetti collegati appunto alla promozione e conservazione. Il Master fornisce agli allievi, infatti, attraverso lezioni frontali, stage e project work, tali competenze, permettendo di sviluppare abilità di team working e problem solving. Esigenze, queste, che debbono rispondere alle importanti richieste e bisogni collegati alla conservazione dei manufatti di interesse storico collocati nelle diverse Unità Culturali (musei, pinacoteche, biblioteche, archivi, soprintendenze) e Produttive (imprese, aziende, società, banche, associazioni e centri culturali) coinvolte, presenti nel territorio e oggetto dei suddetti eventi culturali. Si realizza in tal maniera il rapporto conoscitivo e collaborativo di colloquiare e corrispondere con il tessuto territoriale in un bisogno vicendevole e complementare, perché la funzione istituzionale che compete alla Università ovvero la “formazione” risponda alle esigenze delle suddette Unità Culturali e Produttive. Per quanto riguarda la ricerca, è stato aperto nel 2001 il Journal storico-tecnico “Conservation Science in Cultural Heritage”, edito in lingua inglese e italiana ed in versione elettronica oltre che cartacea (http://conservation-science.cib.unibo.it/), a cura anche di altre Università e Istituti e Centri di Ricerca italiani e stranieri. In esso vengono pubblicate ricerche sperimentali su anamnesi, diagnosi, restauro, conservazione, manutenzione ed anche studi di carattere economico, sociale, giuridico, gestionale sulle complesse e molteplici problematiche inerenti il Patrimonio Culturale e Ambientale.
2011
S. Lorusso (2011). La formazione e la ricerca nel settore dei beni culturali e ambientali. SCIENZA E TECNICA, 10-11, 487-488.
S. Lorusso
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