La criptococcosi è la più frequente micosi sistemica del gatto ed è sostenuta da lieviti capsulati del genere Cryptococcus. L’infezione, che solitamente si verifica attraverso inalazione di basidiospore, interessa principalmente le cavità nasali e può estendersi a sistema nervoso, occhio, linfonodi, cute e meno frequentemente ad altri organi. Viene descritto un inusuale caso di criptococcosi a localizzazione splenica in un gatto europeo maschio castrato di 3 anni. Il soggetto era presentato per disoressia ed episodi di costipazione; la visita clinica e gli esami ematobiochimici evidenziavano esclusivamente dimagrimento e una modica ipertermia (40°C). In seguito al riscontro ecografico di splenopatia diffusa di grado lieve veniva eseguito un prelievo citologico ecoguidato. Nei preparati, colorati con May-Grünwald Giemsa e successivamente con mucicarminio di Mayer, si osservavano numerosi microrganismi lievitiformi circondati da una spessa capsula, con aspetti di gemmazione a base stretta, talora fagocitati da cellule epiteliodi e cellule giganti multinucleate. La diagnosi citologica di splenite granulomatosa a eziologia micotica era successivamente confermata dall’esame istologico condotto su campioni di milza asportata. Nelle sezioni istologiche erano presenti ampi focolai di infiammazione granulomatosa frammisti ad aree di tessuto “rarefatto” per la presenza di numerosi lieviti circondati da un’ampia capsula mucoide otticamente vuota che conferivano il caratteristico aspetto “a bolla di sapone”. I microrganismi erano positivi alle colorazioni istochimiche PAS e Grocott e nei preparati colorati con mucicarminio di Mayer la capsula risultava intensamente colorata in rosa-rosso. L'esame colturale eseguito su Sabouraud dextrose agar addizionato di cloramfenicolo, ha permesso la crescita in purezza a 26°C e 37°C di colonie di lieviti le cui caratteristiche morfologiche, colturali e biochimiche erano indicative per Cryptococcus neoformans. Nonostante la terapia con itraconazolo, a distanza di due mesi il soggetto sviluppava distacco retinico. La terapia a base di cortisone, diuretici e fluconazolo determinava la completa remissione della sintomatologia oculare. A distanza di 18 mesi dalla diagnosi il soggetto, ancora sotto terapia antifungina per la persistenza di un elevato titolo antigenico, non presenta fenomeni di recrudescenza.
Scarpa F, Galuppi R, Diana A, Michelon D, Ghiotto S, Bettini G (2011). SPLENITE GRANULOMATOSA DA CRYPTOCOCCUS NEOFORMANS IN UN GATTO.
SPLENITE GRANULOMATOSA DA CRYPTOCOCCUS NEOFORMANS IN UN GATTO
SCARPA, FILIPPO;GALUPPI, ROBERTA;DIANA, ALESSIA;GHIOTTO, STEFANO;BETTINI, GIULIANO
2011
Abstract
La criptococcosi è la più frequente micosi sistemica del gatto ed è sostenuta da lieviti capsulati del genere Cryptococcus. L’infezione, che solitamente si verifica attraverso inalazione di basidiospore, interessa principalmente le cavità nasali e può estendersi a sistema nervoso, occhio, linfonodi, cute e meno frequentemente ad altri organi. Viene descritto un inusuale caso di criptococcosi a localizzazione splenica in un gatto europeo maschio castrato di 3 anni. Il soggetto era presentato per disoressia ed episodi di costipazione; la visita clinica e gli esami ematobiochimici evidenziavano esclusivamente dimagrimento e una modica ipertermia (40°C). In seguito al riscontro ecografico di splenopatia diffusa di grado lieve veniva eseguito un prelievo citologico ecoguidato. Nei preparati, colorati con May-Grünwald Giemsa e successivamente con mucicarminio di Mayer, si osservavano numerosi microrganismi lievitiformi circondati da una spessa capsula, con aspetti di gemmazione a base stretta, talora fagocitati da cellule epiteliodi e cellule giganti multinucleate. La diagnosi citologica di splenite granulomatosa a eziologia micotica era successivamente confermata dall’esame istologico condotto su campioni di milza asportata. Nelle sezioni istologiche erano presenti ampi focolai di infiammazione granulomatosa frammisti ad aree di tessuto “rarefatto” per la presenza di numerosi lieviti circondati da un’ampia capsula mucoide otticamente vuota che conferivano il caratteristico aspetto “a bolla di sapone”. I microrganismi erano positivi alle colorazioni istochimiche PAS e Grocott e nei preparati colorati con mucicarminio di Mayer la capsula risultava intensamente colorata in rosa-rosso. L'esame colturale eseguito su Sabouraud dextrose agar addizionato di cloramfenicolo, ha permesso la crescita in purezza a 26°C e 37°C di colonie di lieviti le cui caratteristiche morfologiche, colturali e biochimiche erano indicative per Cryptococcus neoformans. Nonostante la terapia con itraconazolo, a distanza di due mesi il soggetto sviluppava distacco retinico. La terapia a base di cortisone, diuretici e fluconazolo determinava la completa remissione della sintomatologia oculare. A distanza di 18 mesi dalla diagnosi il soggetto, ancora sotto terapia antifungina per la persistenza di un elevato titolo antigenico, non presenta fenomeni di recrudescenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.