"The sceptical chymist: or, Chymico-Physical Doubts and Paradoxes" del filosofo naturale Robert Boyle (Lismore Castle, Irlanda 1627-Londra 1691), ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della scienza moderna. Il lavoro dimostra che la speranza di Boyle “di aver tratto la dottrina dei chimici fuori dai loro oscuri e fumosi laboratori, portandola alla luce del sole" era fondata su elementi concreti. Si può dire che in quest’opera, la cui prima edizione apparve a Londra nel 1661, la teoria e la pratica sperimentale, sostenute dalla filosofia meccanica, si accompagnano a una critica metodologica che pur inserita nell’alchimia, porterà a superarne il linguaggio e la mentalità , preparando la strada alla rivoluzione chimica settecentesca. Contiene non solo la filosofia corpuscolare e la definizione di elementi come “ingredienti dei quali si compongono immediatamente tutti quanti i corpi considerati perfettamente misti e nei quali questi ultimi vengono in ultimo risolti”, ma anche dure critiche verso le metodologie dei seguaci di Paracelso e dei peripatetici. Il lavoro sollecita il chimico di oggi a ritrovarsi nella mentalità dell’autore, nell’ingegnosità degli esperimenti, nella limpidezza dei risultati e nelle conclusioni.

M. Taddia (2011). “Dai fumosi laboratori alla luce del sole – Il chimico scettico di Boyle compie 350 anni”. LA RIVISTA DEI COMBUSTIBILI E DELL'INDUSTRIA CHIMICA, 65(3), 36-39.

“Dai fumosi laboratori alla luce del sole – Il chimico scettico di Boyle compie 350 anni”

TADDIA, MARCO
2011

Abstract

"The sceptical chymist: or, Chymico-Physical Doubts and Paradoxes" del filosofo naturale Robert Boyle (Lismore Castle, Irlanda 1627-Londra 1691), ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della scienza moderna. Il lavoro dimostra che la speranza di Boyle “di aver tratto la dottrina dei chimici fuori dai loro oscuri e fumosi laboratori, portandola alla luce del sole" era fondata su elementi concreti. Si può dire che in quest’opera, la cui prima edizione apparve a Londra nel 1661, la teoria e la pratica sperimentale, sostenute dalla filosofia meccanica, si accompagnano a una critica metodologica che pur inserita nell’alchimia, porterà a superarne il linguaggio e la mentalità , preparando la strada alla rivoluzione chimica settecentesca. Contiene non solo la filosofia corpuscolare e la definizione di elementi come “ingredienti dei quali si compongono immediatamente tutti quanti i corpi considerati perfettamente misti e nei quali questi ultimi vengono in ultimo risolti”, ma anche dure critiche verso le metodologie dei seguaci di Paracelso e dei peripatetici. Il lavoro sollecita il chimico di oggi a ritrovarsi nella mentalità dell’autore, nell’ingegnosità degli esperimenti, nella limpidezza dei risultati e nelle conclusioni.
2011
M. Taddia (2011). “Dai fumosi laboratori alla luce del sole – Il chimico scettico di Boyle compie 350 anni”. LA RIVISTA DEI COMBUSTIBILI E DELL'INDUSTRIA CHIMICA, 65(3), 36-39.
M. Taddia
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