Gli operatori sanitari, soprattutto quelli di sanità pubblica e gli epidemiologi, possono fare molto per prevenire la guerra e limitare le sue conseguenze sulla salute. Per esempio, partecipando alla sorveglianza e documentazione degli effetti che le guerre hanno sulla salute e dei fattori che le provocano; impegnandosi nella educazione e nella sensibilizzazione sugli effetti della guerra sulla salute; promuovendo e sostenendo azioni che prevengano la guerra e le sue conseguenze; lavo- rando direttamente nella prevenzione della guerra. L’Osservatorio italiano sulla salute globale (OISG) cerca di affrontare il discorso della salute in una dimensione in cui povertà, diritti umani, guerra e global governance vengono in- seriti in quel quadro di giustizia globale senza cui i concetti fondanti della nostra professione perdono senso.
A. Stefanini (2004). Epidemiologia e guerra. EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE, 28(4-5), 195-196.
Epidemiologia e guerra.
STEFANINI, ANGELO
2004
Abstract
Gli operatori sanitari, soprattutto quelli di sanità pubblica e gli epidemiologi, possono fare molto per prevenire la guerra e limitare le sue conseguenze sulla salute. Per esempio, partecipando alla sorveglianza e documentazione degli effetti che le guerre hanno sulla salute e dei fattori che le provocano; impegnandosi nella educazione e nella sensibilizzazione sugli effetti della guerra sulla salute; promuovendo e sostenendo azioni che prevengano la guerra e le sue conseguenze; lavo- rando direttamente nella prevenzione della guerra. L’Osservatorio italiano sulla salute globale (OISG) cerca di affrontare il discorso della salute in una dimensione in cui povertà, diritti umani, guerra e global governance vengono in- seriti in quel quadro di giustizia globale senza cui i concetti fondanti della nostra professione perdono senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.