L'analisi dei problemi che le clausole di prelazione statutaria continuano a sollevare dimostra la necessità di procedere, caso per caso, a una corretta interpretazione degli statuti societari e della volontà dei paciscenti, con particolare riferimento al contenuto delle previsioni per cui i soci prelazionari si vedono riconosciuto il loro diritto, per l'ipotesi di "trasferimento" di azioni, "a parità di condizioni". Il contributo - una volta impostato, secondo i predetti canoni, il metodo di ricerca - si sofferma, in particolare, sui problemi determinati dalla mancata previsione di termini per l'esercizio della prelazione e per la conclusione del contratto oggetto di tale diritto, oltre che sui criteri di determinazione del corrispettivo per le alienazione delle azioni in caso di prelazione impropria. Con riferimento a quest'ultima ipotesi, si ipotizza l'applicabilità dello schema del contratto indiretto, ogni qual volta clausole di prelazione impropria (e di gradimento non mero) finiscano per tradursi, di fatto, in clausole che impediscono la circolazione delle azioni a titolo oneroso.
Gianluca Guerrieri (2011). Questioni aperte in tema di prelazione statutaria. GIURISPRUDENZA COMMERCIALE, 6-2011, 828-852.
Questioni aperte in tema di prelazione statutaria
GUERRIERI, GIANLUCA
2011
Abstract
L'analisi dei problemi che le clausole di prelazione statutaria continuano a sollevare dimostra la necessità di procedere, caso per caso, a una corretta interpretazione degli statuti societari e della volontà dei paciscenti, con particolare riferimento al contenuto delle previsioni per cui i soci prelazionari si vedono riconosciuto il loro diritto, per l'ipotesi di "trasferimento" di azioni, "a parità di condizioni". Il contributo - una volta impostato, secondo i predetti canoni, il metodo di ricerca - si sofferma, in particolare, sui problemi determinati dalla mancata previsione di termini per l'esercizio della prelazione e per la conclusione del contratto oggetto di tale diritto, oltre che sui criteri di determinazione del corrispettivo per le alienazione delle azioni in caso di prelazione impropria. Con riferimento a quest'ultima ipotesi, si ipotizza l'applicabilità dello schema del contratto indiretto, ogni qual volta clausole di prelazione impropria (e di gradimento non mero) finiscano per tradursi, di fatto, in clausole che impediscono la circolazione delle azioni a titolo oneroso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.