Il patrimonio storico architettonico è costituito in gran parte da elementi strutturali lignei e murari. La diagnostica strutturale non distruttiva da condursi in sito va assumendo un ruolo crescente, all’interno di un percorso di conoscenza multiscala e interdisciplinare. Le informazioni ottenibili sono fondamentali per impostare un progetto di manutenzione o di intervento minimamente invasivo, non sovradimensionato, rispettoso delle valenze materiche, strutturali e funzionali dell’oggetto. A fronte della disponibilità di un numero ristretto di tali tecniche diagnostiche applicabili al legno e alle murature, e delle importanti limitazioni di cui soffrono, si evidenzia la necessità di metodiche avanzate che, acquisendo dati su porzioni estese dell’elemento strutturale, consentano di produrre informazione più facilmente interpretabile, conoscenza più estesa e possibilmente quantitativa dello stato di conservazione dell’elemento. Dopo aver presentato i principi della tecnica tomografica sonica, le fasi di progettazione delle acquisizioni e le procedure operative, si riportano esempi di ricerca sperimentale condotta allo scopo di studiare la conformazione interna della sezione e di individuare disomogeneità e danno, quantificandone estensione e gravità. Mappe tomografiche del segnale, corrispondenti a sezioni dell’elemento indagato convenientemente orientate, delimitano aree con diversa densità e proprietà meccanica, ossia in differenti stati di degrado. La bontà dei risultati conseguiti è stata verificata con soddisfazione attraverso l’ispezione visuale interna delle sezioni indagate, compiuta ex-post.
Colla C. (2009). Diagnosi di elementi strutturali lignei e murari mediante tomografia sonica: esempi applicativi per la valutazione dello stato di conservazione di beni storico-culturali. s.l : s.n.
Diagnosi di elementi strutturali lignei e murari mediante tomografia sonica: esempi applicativi per la valutazione dello stato di conservazione di beni storico-culturali
COLLA, CAMILLA
2009
Abstract
Il patrimonio storico architettonico è costituito in gran parte da elementi strutturali lignei e murari. La diagnostica strutturale non distruttiva da condursi in sito va assumendo un ruolo crescente, all’interno di un percorso di conoscenza multiscala e interdisciplinare. Le informazioni ottenibili sono fondamentali per impostare un progetto di manutenzione o di intervento minimamente invasivo, non sovradimensionato, rispettoso delle valenze materiche, strutturali e funzionali dell’oggetto. A fronte della disponibilità di un numero ristretto di tali tecniche diagnostiche applicabili al legno e alle murature, e delle importanti limitazioni di cui soffrono, si evidenzia la necessità di metodiche avanzate che, acquisendo dati su porzioni estese dell’elemento strutturale, consentano di produrre informazione più facilmente interpretabile, conoscenza più estesa e possibilmente quantitativa dello stato di conservazione dell’elemento. Dopo aver presentato i principi della tecnica tomografica sonica, le fasi di progettazione delle acquisizioni e le procedure operative, si riportano esempi di ricerca sperimentale condotta allo scopo di studiare la conformazione interna della sezione e di individuare disomogeneità e danno, quantificandone estensione e gravità. Mappe tomografiche del segnale, corrispondenti a sezioni dell’elemento indagato convenientemente orientate, delimitano aree con diversa densità e proprietà meccanica, ossia in differenti stati di degrado. La bontà dei risultati conseguiti è stata verificata con soddisfazione attraverso l’ispezione visuale interna delle sezioni indagate, compiuta ex-post.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.