Nella realtà europea e italiana il branzino (Dicentrarchus labrax) è una delle specie marine con più elevato interesse per l’acquacoltura. L’Italia in particolare si distingue per la produzione di novellame, immettendo gli avannotti prodotti anche sul mercato europeo. L’acquacoltura cerca di rispondere all’aumento costante della domanda intensificando la produzione, con conseguente richiesta di migliori standard igienici per ridurre i rischi sanitari legati alla diffusione delle malattie infettive. Le pratiche di disinfezione costituiscono l’attività fulcro dell’igiene veterinaria, interessando tutti i settori operativi dell’ittiocoltura. L’uso dei disinfettanti deve essere strettamente orientato su strumenti e strutture in cui non siano presenti organismi ittici al fine di non contravvenire alla normativa che regolamenta i farmaci veterinari; nonostante ciò la valutazione dell’interazione tra il prodotto chimico testato e i soggetti allevati fornisce interessanti informazioni che si prestano ad un duplice utilizzo. La verifica dell’innocuità del prodotto usato aumenta i margini di sicurezza nel suo utilizzo su strumentazioni e vasche che entrino in contatto con il pesce allevato; inoltre permette in via preliminare di valutare l’eventualità di una nuova destinazione d’uso del prodotto testato. Il presente lavoro ha avuto l’obiettivo di testare su avannotti di branzino la tossicità di un prodotto disinfettante commerciale, del quale era già stata valutata l’attività virucida, e di stabilirne i limiti di tollerabilità. Il protocollo sperimentale per il quale è stato ottenuto il parere positivo del Comitato Etico Scientifico (Prot. n. 55948-X/10 del 01/12/2010) ha previsto in una prima prova l’uso del prodotto commerciale Virkon® in soluzioni a concentrazione scalare (1.000-10ppm), somministrato tramite bagno di 3 ore; nella seconda prova il prodotto è stato somministrato per immersione continua per 96 ore alla concentrazione di 10ppm. In entrambe le prove i soggetti testati erano costituiti da gruppi di 50 branzini del peso di 0,5 grammi. In ogni prova erano presenti gruppi di controllo. La tossicità è stata valutata tramite la sopravvivenza dei soggetti e l’esame istologico di alcuni avannotti. Le concentrazioni maggiori hanno determinato un’elevata mortalità degli animali. L’esame istologico ha individuato gravi processi patologici a carico delle branchie e del rene, riferibili all’attività specifica del disinfettante. Infatti, è stata evidenziata una grave branchite necrotizzante acuta, unita a degenerazione e necrosi multifocale dell’epitelio dei tubuli renali. La concentrazione di 10ppm ha permesso invece la sopravvivenza del 100% dei soggetti, sia dopo bagno di 3 ore che dopo immersione continua per 96 ore; le indagini istologiche non hanno evidenziato modificazioni tissutali dei soggetti esaminati. La DL50 è stata stabilita di 20ppm/3h. Lo studio condotto evidenzia l’innocuità a bassi dosaggi del prodotto Virkon quando entra in contatto con il pesce allevato, anche in stadi giovanili. Questo risultato associato all’assenza di residui ad impatto ambientale tipica di questo prodotto lo rende ideale anche sotto il profilo ecologico per l’utilizzo nell’ambiente acquatico. Inoltre l’elevata tollerabilità del prodotto in soggetti giovani ne fa un possibile candidato nella terapia antivirale contro patogeni verso i quali ne sia stata comprovata l’efficacia.

Volpe E., Sirri R., Mandrioli L., Fabbri S., Menegatti R., Ciulli S. (2011). VALUTAZIONE DELLA TOLLERABILITÀ DI DICENTRARCHUS LABRAX A UN DISINFETTANTE COMMERCIALE TRAMITE PROVA DI TOSSICITÀ IN VIVO. s.l : s.n.

VALUTAZIONE DELLA TOLLERABILITÀ DI DICENTRARCHUS LABRAX A UN DISINFETTANTE COMMERCIALE TRAMITE PROVA DI TOSSICITÀ IN VIVO

VOLPE, ENRICO;SIRRI, RUBINA;MANDRIOLI, LUCIANA;CIULLI, SARA
2011

Abstract

Nella realtà europea e italiana il branzino (Dicentrarchus labrax) è una delle specie marine con più elevato interesse per l’acquacoltura. L’Italia in particolare si distingue per la produzione di novellame, immettendo gli avannotti prodotti anche sul mercato europeo. L’acquacoltura cerca di rispondere all’aumento costante della domanda intensificando la produzione, con conseguente richiesta di migliori standard igienici per ridurre i rischi sanitari legati alla diffusione delle malattie infettive. Le pratiche di disinfezione costituiscono l’attività fulcro dell’igiene veterinaria, interessando tutti i settori operativi dell’ittiocoltura. L’uso dei disinfettanti deve essere strettamente orientato su strumenti e strutture in cui non siano presenti organismi ittici al fine di non contravvenire alla normativa che regolamenta i farmaci veterinari; nonostante ciò la valutazione dell’interazione tra il prodotto chimico testato e i soggetti allevati fornisce interessanti informazioni che si prestano ad un duplice utilizzo. La verifica dell’innocuità del prodotto usato aumenta i margini di sicurezza nel suo utilizzo su strumentazioni e vasche che entrino in contatto con il pesce allevato; inoltre permette in via preliminare di valutare l’eventualità di una nuova destinazione d’uso del prodotto testato. Il presente lavoro ha avuto l’obiettivo di testare su avannotti di branzino la tossicità di un prodotto disinfettante commerciale, del quale era già stata valutata l’attività virucida, e di stabilirne i limiti di tollerabilità. Il protocollo sperimentale per il quale è stato ottenuto il parere positivo del Comitato Etico Scientifico (Prot. n. 55948-X/10 del 01/12/2010) ha previsto in una prima prova l’uso del prodotto commerciale Virkon® in soluzioni a concentrazione scalare (1.000-10ppm), somministrato tramite bagno di 3 ore; nella seconda prova il prodotto è stato somministrato per immersione continua per 96 ore alla concentrazione di 10ppm. In entrambe le prove i soggetti testati erano costituiti da gruppi di 50 branzini del peso di 0,5 grammi. In ogni prova erano presenti gruppi di controllo. La tossicità è stata valutata tramite la sopravvivenza dei soggetti e l’esame istologico di alcuni avannotti. Le concentrazioni maggiori hanno determinato un’elevata mortalità degli animali. L’esame istologico ha individuato gravi processi patologici a carico delle branchie e del rene, riferibili all’attività specifica del disinfettante. Infatti, è stata evidenziata una grave branchite necrotizzante acuta, unita a degenerazione e necrosi multifocale dell’epitelio dei tubuli renali. La concentrazione di 10ppm ha permesso invece la sopravvivenza del 100% dei soggetti, sia dopo bagno di 3 ore che dopo immersione continua per 96 ore; le indagini istologiche non hanno evidenziato modificazioni tissutali dei soggetti esaminati. La DL50 è stata stabilita di 20ppm/3h. Lo studio condotto evidenzia l’innocuità a bassi dosaggi del prodotto Virkon quando entra in contatto con il pesce allevato, anche in stadi giovanili. Questo risultato associato all’assenza di residui ad impatto ambientale tipica di questo prodotto lo rende ideale anche sotto il profilo ecologico per l’utilizzo nell’ambiente acquatico. Inoltre l’elevata tollerabilità del prodotto in soggetti giovani ne fa un possibile candidato nella terapia antivirale contro patogeni verso i quali ne sia stata comprovata l’efficacia.
2011
Atti XVII Convegno Nazionale S.I.P.I. Società Italiana di Patologia Ittica
35
35
Volpe E., Sirri R., Mandrioli L., Fabbri S., Menegatti R., Ciulli S. (2011). VALUTAZIONE DELLA TOLLERABILITÀ DI DICENTRARCHUS LABRAX A UN DISINFETTANTE COMMERCIALE TRAMITE PROVA DI TOSSICITÀ IN VIVO. s.l : s.n.
Volpe E.; Sirri R.; Mandrioli L.; Fabbri S.; Menegatti R.; Ciulli S.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/114601
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