La natura problematica dei sedimenti recenti che costituiscono gli strati di terreno più superficiale del sottosuolo lagunare, con riferimento soprattutto alle caratteristiche di compressibilità particolarmente pronunciate, è ben nota fin dai tempi antichi ed è arrivata fino ai giorni nostri con connotazioni a volte addirittura leggendarie. I tecnici veneziani si sono dovuti ben presto confrontare con terreni che mal sopportavano i carichi trasmessi da sovrastrutture di complessità ed importanza crescente ed hanno pertanto fatto ricorso a soluzioni costruttive la cui ingegnosità ed efficacia è senz’altro testimoniata dalla stessa presenza e conservazione di tali opere nel contesto veneziano moderno. Per quanto riguarda la realizzazione delle fondazioni per gli edifici monumentali ed in genere per le murature affacciate sui canali, è ormai risaputo che l’usuale tecnica costruttiva veneziana prevedeva l’infissione per battitura di un gran numero di pali in legno. Non già secondo la concezione delle moderne palificate che intendono trasmettere i carichi trasmessi per attrito lungo il fusto laterale, ma piuttosto con l’evidente finalità di compattare il terreno molle superficiale e di realizzare quindi un effettivo quanto fondamentale approfondimento del piano di posa delle fondazioni stesse, senza dover ricorrere ad operazioni di scavo sotto il livello di falda piuttosto delicate con i mezzi dell’epoca.
G. Gottardi, A. Lionello, G. Marchi, C. Modena, P.P. Rossi (2011). Metodologie e tecniche per il miglioramento della sicurezza strutturale dei campanili di Venezia. VENEZIA : Corbo e Fiore Editori.
Metodologie e tecniche per il miglioramento della sicurezza strutturale dei campanili di Venezia
GOTTARDI, GUIDO;MARCHI, GIANFRANCO;
2011
Abstract
La natura problematica dei sedimenti recenti che costituiscono gli strati di terreno più superficiale del sottosuolo lagunare, con riferimento soprattutto alle caratteristiche di compressibilità particolarmente pronunciate, è ben nota fin dai tempi antichi ed è arrivata fino ai giorni nostri con connotazioni a volte addirittura leggendarie. I tecnici veneziani si sono dovuti ben presto confrontare con terreni che mal sopportavano i carichi trasmessi da sovrastrutture di complessità ed importanza crescente ed hanno pertanto fatto ricorso a soluzioni costruttive la cui ingegnosità ed efficacia è senz’altro testimoniata dalla stessa presenza e conservazione di tali opere nel contesto veneziano moderno. Per quanto riguarda la realizzazione delle fondazioni per gli edifici monumentali ed in genere per le murature affacciate sui canali, è ormai risaputo che l’usuale tecnica costruttiva veneziana prevedeva l’infissione per battitura di un gran numero di pali in legno. Non già secondo la concezione delle moderne palificate che intendono trasmettere i carichi trasmessi per attrito lungo il fusto laterale, ma piuttosto con l’evidente finalità di compattare il terreno molle superficiale e di realizzare quindi un effettivo quanto fondamentale approfondimento del piano di posa delle fondazioni stesse, senza dover ricorrere ad operazioni di scavo sotto il livello di falda piuttosto delicate con i mezzi dell’epoca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.