Le stime dei demografi ci informano che abbiamo da poco raggiunto quota 7 miliardi, il nostro pianeta non è mai stato abitato da così tante persone. A partire dalla rivoluzione neolitica, quando la terra era abitata da pochi milioni di uomini, ci sono voluti più di 10.000 anni perché la popolazione umana raggiungesse il primo miliardo, intorno al 1800. Poi però sono bastati 130 anni per il secondo e in soli 30 anni, nel 1960, si è arrivati al terzo. Negli anni Sessanta dello scorso secolo il tasso di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto il valore record del 2,2%, e quarant’anni dopo (nel 1999) i miliardi sono diventati sei. Oggi il tasso di crescita è intorno all’1,1%, molto più basso che durante il boom demografico del secolo scorso, ma sufficiente ad assicurarci un incremento di 84 milioni nei prossimi 12 mesi, più o meno quanto la Germania. La tendenza al ribasso del tasso di crescita demografica è comunque molto chiara e, raggiunti e superati i 9 miliardi attorno al 2050, è probabile che la crescita della popolazione umana possa proseguire a un ritmo molto più lento, arrivando a poco più di 10 miliardi entro la fine del secolo. La crescita demografica non riguarderà certo tutti allo stesso modo: i 2,3 miliardi di cittadini che entro il 2050 si aggiungeranno agli attuali 7 saranno tutti a carico di paesi in via di sviluppo, e vivranno prevalentemente in aree urbane. Si prevede infatti che, rispetto all’attuale 50%, arriverà al 70% la quota della popolazione che vivrà nelle città. In questo capitolo discuterò delle prospettive di sicurezza alimentare per questo pianeta così affollato.
Trost P. (2011). Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile: quel che si può fare e quel che non si dovrebbe fare. DIARIO EUROPEO, anno VII n. I-II/2011, 27-35.
Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile: quel che si può fare e quel che non si dovrebbe fare
TROST, PAOLO BERNARDO
2011
Abstract
Le stime dei demografi ci informano che abbiamo da poco raggiunto quota 7 miliardi, il nostro pianeta non è mai stato abitato da così tante persone. A partire dalla rivoluzione neolitica, quando la terra era abitata da pochi milioni di uomini, ci sono voluti più di 10.000 anni perché la popolazione umana raggiungesse il primo miliardo, intorno al 1800. Poi però sono bastati 130 anni per il secondo e in soli 30 anni, nel 1960, si è arrivati al terzo. Negli anni Sessanta dello scorso secolo il tasso di crescita della popolazione mondiale ha raggiunto il valore record del 2,2%, e quarant’anni dopo (nel 1999) i miliardi sono diventati sei. Oggi il tasso di crescita è intorno all’1,1%, molto più basso che durante il boom demografico del secolo scorso, ma sufficiente ad assicurarci un incremento di 84 milioni nei prossimi 12 mesi, più o meno quanto la Germania. La tendenza al ribasso del tasso di crescita demografica è comunque molto chiara e, raggiunti e superati i 9 miliardi attorno al 2050, è probabile che la crescita della popolazione umana possa proseguire a un ritmo molto più lento, arrivando a poco più di 10 miliardi entro la fine del secolo. La crescita demografica non riguarderà certo tutti allo stesso modo: i 2,3 miliardi di cittadini che entro il 2050 si aggiungeranno agli attuali 7 saranno tutti a carico di paesi in via di sviluppo, e vivranno prevalentemente in aree urbane. Si prevede infatti che, rispetto all’attuale 50%, arriverà al 70% la quota della popolazione che vivrà nelle città. In questo capitolo discuterò delle prospettive di sicurezza alimentare per questo pianeta così affollato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.