SOMMARIO. 1. Introduzione. 2. Le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” nelle imposte indirette: la disciplina normativa. 3. La ratio dell’agevolazione: favorire il primo investimento immobiliare oppure l’accesso all’abitazione principale della famiglia? 4. Il “diritto alla casa” dell’acquirente straniero, tra norme comunitarie e diritti fondamentali. 5. La “superagevolazione” a favore dei cittadini emigrati e la discriminazione a danno degli stranieri e dei soggetti non residenti. 6. Il trasferimento e la fissazione della residenza anagrafica dello straniero ai fini dell’agevolazione e l’acquisto della “prima casa” in occasione del ricongiungimento familiare. 7. Il trasfe-rimento dell’abitazione all’estero e la possibilità per lo straniero di utilizzare il credito d’imposta. La normativa fiscale che riguarda la tassazione della “casa” (nei vari momenti del suo acquisto o costruzione, possesso e mantenimento, cessione) è assai complessa e articolata. Pressoché tutte le forme di imposizione che colpiscono le persone fisiche (sul reddito, sul patrimonio, sui tra-sferimenti, sui consumi) toccano più o meno direttamente aspetti legati alla casa di abitazione, e con questa, dunque, questioni essenziali della tassazione tout court: determinazione della capacità contributiva, sforzo solidaristico e redistribuzione della ricchezza, garanzia del minimo vitale, carattere personale o reale dell’imposizione, attuazione del principio di progressività del sistema tributario. Ma si pone anche il problema di adeguare le imposte a finalità extrafiscali, come quelle di tutela e promozione della dignità della persona e della sua famiglia, o di incentivazione di quelle forme di risparmio e di investimento che si esprimono, appunto, nell’accedere alla proprietà della casa di abitazione. Non di rado risulta difficile coordinare tra loro in modo sistematico e coerente queste diverse tipologie di imposizione seppur caratterizzate da un tratto comune nel loro presupposto, appunto la “casa”. In quest'ottica, l'articolo analizza le problematiche inerenti l’acquisto della casa di abitazione e l’applicazione delle imposte indirette che colpiscono questo trasferimento immobiliare (imposta di registro e imposta sul valore aggiunto). Dopo una parte introduttiva di carattere generale, si sofferma su alcune questioni particolari che involgono la cittadinanza e la residenza dell’acquirente o della sua famiglia, per valutare quale sia l’effetto dell’applicazione di questi tributi alla “casa dello straniero”. Cerca di verificare se e quali forme di “estraneità” dello straniero (cittadinanza, residenza) abbiano rilievo, e di che segno (positivo o negativo) sotto il profilo della tassazione della “casa”, cioè di una delle più importanti forme di radicamento della persona al territorio. In particolare, l'articolo si sofferma ad analizzare sia gli aspetti della normativa tributaria italiana in materia di cd. agevolazioni "prima casa" che possono entrare in conflitto sia con la normativa comunitaria (divieto di non discriminazione in base alla cittadinanza), sia le opportunità di godere dell'agevolazione di cui dispone il contribuente straniero che decide di trasferire la propria residenza in Italia, alla luce degli orientamenti della giurisprudenza nazionale.

L'acquisto della prima casa dello straniero nell'imposizione indiretta

MONDINI, ANDREA
2011

Abstract

SOMMARIO. 1. Introduzione. 2. Le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” nelle imposte indirette: la disciplina normativa. 3. La ratio dell’agevolazione: favorire il primo investimento immobiliare oppure l’accesso all’abitazione principale della famiglia? 4. Il “diritto alla casa” dell’acquirente straniero, tra norme comunitarie e diritti fondamentali. 5. La “superagevolazione” a favore dei cittadini emigrati e la discriminazione a danno degli stranieri e dei soggetti non residenti. 6. Il trasferimento e la fissazione della residenza anagrafica dello straniero ai fini dell’agevolazione e l’acquisto della “prima casa” in occasione del ricongiungimento familiare. 7. Il trasfe-rimento dell’abitazione all’estero e la possibilità per lo straniero di utilizzare il credito d’imposta. La normativa fiscale che riguarda la tassazione della “casa” (nei vari momenti del suo acquisto o costruzione, possesso e mantenimento, cessione) è assai complessa e articolata. Pressoché tutte le forme di imposizione che colpiscono le persone fisiche (sul reddito, sul patrimonio, sui tra-sferimenti, sui consumi) toccano più o meno direttamente aspetti legati alla casa di abitazione, e con questa, dunque, questioni essenziali della tassazione tout court: determinazione della capacità contributiva, sforzo solidaristico e redistribuzione della ricchezza, garanzia del minimo vitale, carattere personale o reale dell’imposizione, attuazione del principio di progressività del sistema tributario. Ma si pone anche il problema di adeguare le imposte a finalità extrafiscali, come quelle di tutela e promozione della dignità della persona e della sua famiglia, o di incentivazione di quelle forme di risparmio e di investimento che si esprimono, appunto, nell’accedere alla proprietà della casa di abitazione. Non di rado risulta difficile coordinare tra loro in modo sistematico e coerente queste diverse tipologie di imposizione seppur caratterizzate da un tratto comune nel loro presupposto, appunto la “casa”. In quest'ottica, l'articolo analizza le problematiche inerenti l’acquisto della casa di abitazione e l’applicazione delle imposte indirette che colpiscono questo trasferimento immobiliare (imposta di registro e imposta sul valore aggiunto). Dopo una parte introduttiva di carattere generale, si sofferma su alcune questioni particolari che involgono la cittadinanza e la residenza dell’acquirente o della sua famiglia, per valutare quale sia l’effetto dell’applicazione di questi tributi alla “casa dello straniero”. Cerca di verificare se e quali forme di “estraneità” dello straniero (cittadinanza, residenza) abbiano rilievo, e di che segno (positivo o negativo) sotto il profilo della tassazione della “casa”, cioè di una delle più importanti forme di radicamento della persona al territorio. In particolare, l'articolo si sofferma ad analizzare sia gli aspetti della normativa tributaria italiana in materia di cd. agevolazioni "prima casa" che possono entrare in conflitto sia con la normativa comunitaria (divieto di non discriminazione in base alla cittadinanza), sia le opportunità di godere dell'agevolazione di cui dispone il contribuente straniero che decide di trasferire la propria residenza in Italia, alla luce degli orientamenti della giurisprudenza nazionale.
2011
A. Mondini
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/109504
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact