In ottemperanza a quanto stabilito al comma 1 lettera f dell’art. 143 del Codice del paesaggio, l’elaborazione del nuovo Piano Paesaggistico dell’Emilia-Romagna si è fatta carico di analizzare le dinamiche di trasformazione del territorio che hanno caratterizzato l’evoluzione degli usi del suolo, allo scopo di fornire una base conoscitiva per l’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio regionale. Le dinamiche che hanno interessato il territorio regionale sono state analizzate attraverso una comparazione degli usi del suolo storici (1850, 1976, 2003) e attuale (2008) che hanno messo in evidenza le tendenze evolutive in termini di estensione dei fenomeni e di velocità di trasformazione dei territori artificializzati, dei territori agricoli, dei territori boscati e degli ambienti seminaturali, degli ambienti umidi. Le analisi sono state eseguite anche per i 7 comuni della Val Marecchia recentemente entrati a far parte della Regione Emilia-Romagna. Il punto di partenza è stato costituito dal raggruppamento degli usi del suolo in grandi “tematismi”, secondo l’aggregazione già adotta- ta dal Servizio cartografico regionale, individuando: 1. Territori artificializzati; 2. Territori agricoli; 3. Territori boscati e ambienti seminaturali; 4. Ambienti umidi. A tale scopo, è stato preliminarmente necessario operare un’omogeneizzazione delle categorie di usi del suolo utilizzate alle diverse date di riferimento al fine di poter confrontare tra di loro le relative basi cartografiche, contraddistinte da un differente livello di aggregazione delle informazioni. L’esito di tale omogeneizzazione ha prodotto una “legenda mosaico” in cui le categorie di uso del suolo considerate hanno soddisfatto i seguenti criteri: • la rappresentatività rispetto ai diversi anni di cui si dispone la cartografia; • la significatività rispetto all’obiettivo di individuare i fenomeni di degrado e compromissione del paesaggio. Le categorie di uso del suolo ritenute idonee secondo i criteri sopra richiamati sono state accorpate per dare luogo ai quattro “tematismi”, necessari per fornire delle sintesi dei fenomeni evolutivi indagati. Per ciascun anno, gli usi del suolo considerati sono riportati nella tabella “aggregazione paesistico”, con riferimento alle rispetti- ve legende. Le analisi sono state condotte sia per l’intero territorio regionale, che per sistemi di paesaggio ed ambiti, in cui il paesaggio è suddiviso. In seguito, si è proceduto ad un approfondimento relativo ai fattori di rischio e agli elementi di vulnerabilità del paesaggio regionale, attraverso l’individuazione dei principali processi o dinamiche di degrado aventi effetti diretti e/o indiretti sulla trasformazione dei caratteri, della identità e delle invarianti strutturali del paesaggio regionale, urbano e rurale. Per ciascuna delle alterazioni individuate, si è proceduto alla formulazione di un inquadramento generale del fenomeno chiarendo i riferimenti interpretativi associati alle 4 tipologie di degrado e compromissione individuate, illustrando anche alcune immagini particolarmente significative degli esiti. Per ciascun tipo di degrado, è inoltre stata elaborata una specifica scheda che descrive il fenomeno, le cause e gli esiti.
Tondelli S., Conticelli E. (2011). Quadro conoscitivo. Analisi delle dinamiche territoriali delle trasformazioni. Aggiornamento 2011.
Quadro conoscitivo. Analisi delle dinamiche territoriali delle trasformazioni. Aggiornamento 2011
TONDELLI, SIMONA;CONTICELLI, ELISA
2011
Abstract
In ottemperanza a quanto stabilito al comma 1 lettera f dell’art. 143 del Codice del paesaggio, l’elaborazione del nuovo Piano Paesaggistico dell’Emilia-Romagna si è fatta carico di analizzare le dinamiche di trasformazione del territorio che hanno caratterizzato l’evoluzione degli usi del suolo, allo scopo di fornire una base conoscitiva per l’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio regionale. Le dinamiche che hanno interessato il territorio regionale sono state analizzate attraverso una comparazione degli usi del suolo storici (1850, 1976, 2003) e attuale (2008) che hanno messo in evidenza le tendenze evolutive in termini di estensione dei fenomeni e di velocità di trasformazione dei territori artificializzati, dei territori agricoli, dei territori boscati e degli ambienti seminaturali, degli ambienti umidi. Le analisi sono state eseguite anche per i 7 comuni della Val Marecchia recentemente entrati a far parte della Regione Emilia-Romagna. Il punto di partenza è stato costituito dal raggruppamento degli usi del suolo in grandi “tematismi”, secondo l’aggregazione già adotta- ta dal Servizio cartografico regionale, individuando: 1. Territori artificializzati; 2. Territori agricoli; 3. Territori boscati e ambienti seminaturali; 4. Ambienti umidi. A tale scopo, è stato preliminarmente necessario operare un’omogeneizzazione delle categorie di usi del suolo utilizzate alle diverse date di riferimento al fine di poter confrontare tra di loro le relative basi cartografiche, contraddistinte da un differente livello di aggregazione delle informazioni. L’esito di tale omogeneizzazione ha prodotto una “legenda mosaico” in cui le categorie di uso del suolo considerate hanno soddisfatto i seguenti criteri: • la rappresentatività rispetto ai diversi anni di cui si dispone la cartografia; • la significatività rispetto all’obiettivo di individuare i fenomeni di degrado e compromissione del paesaggio. Le categorie di uso del suolo ritenute idonee secondo i criteri sopra richiamati sono state accorpate per dare luogo ai quattro “tematismi”, necessari per fornire delle sintesi dei fenomeni evolutivi indagati. Per ciascun anno, gli usi del suolo considerati sono riportati nella tabella “aggregazione paesistico”, con riferimento alle rispetti- ve legende. Le analisi sono state condotte sia per l’intero territorio regionale, che per sistemi di paesaggio ed ambiti, in cui il paesaggio è suddiviso. In seguito, si è proceduto ad un approfondimento relativo ai fattori di rischio e agli elementi di vulnerabilità del paesaggio regionale, attraverso l’individuazione dei principali processi o dinamiche di degrado aventi effetti diretti e/o indiretti sulla trasformazione dei caratteri, della identità e delle invarianti strutturali del paesaggio regionale, urbano e rurale. Per ciascuna delle alterazioni individuate, si è proceduto alla formulazione di un inquadramento generale del fenomeno chiarendo i riferimenti interpretativi associati alle 4 tipologie di degrado e compromissione individuate, illustrando anche alcune immagini particolarmente significative degli esiti. Per ciascun tipo di degrado, è inoltre stata elaborata una specifica scheda che descrive il fenomeno, le cause e gli esiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.