Numerosi studi trasversali hanno evidenziato che la terapia sostitutiva con oppioidi a lunga emivita tra i quali la buprenorfina e l’associazione buprenorfina/naloxone può contribuire a migliorare lo stato di salute dei pazienti, oltre che a ridurre l’incidenza di malattie infettive, delle morti e delle attività criminali connesse all’uso di sostanze d’abuso quali l’eroina. Il corretto dosaggio giornaliero per ottenere la stabilizzazione farmacologica e clinica del paziente, controllata con un adeguato monitoraggio dei livelli plasmatici e/o urinari della buprenorfina, sembra avere un ruolo importante non solo per una corretta impostazione terapeutica da parte dei clinici ma anche per arginare il fenomeno dell’uso improprio del farmaco da parte dei pazienti. A tal fine è fondamentale avere a disposizione metodi analitici affidabili in grado di identificare e quantificare la buprenorfina e i suoi metaboliti in diverse matrici biologiche. Tali metodi devono avere la caratteristica di essere sensibili e selettivi nonché accurati e precisi e di essere validati secondo le linee guida internazionali. In questo contributo si vuole dare una panoramica delle proprietà farmaco-tossicologiche della buprenorfina oltre che delle metodiche presenti in letteratura per l’analisi in diverse matrici biologiche, che verranno confrontate criticamente.
M.A. Raggi, M.A. Saracino, C. Marcheselli, L. Mercolini, E. Morganti, L. Somaini, et al. (2011). Buprenorfina nella terapia di disintossicazione da oppiacei: aspetti farmaco-tossicologici ed analitici / Buprenorphine in treating opioid dependence: pharmacological, toxicological and analytical aspects. ITALIAN JOURNAL ON ADDICTION, 1(3-4), 29-37.
Buprenorfina nella terapia di disintossicazione da oppiacei: aspetti farmaco-tossicologici ed analitici / Buprenorphine in treating opioid dependence: pharmacological, toxicological and analytical aspects
RAGGI, MARIA AUGUSTA;SARACINO, MARIA ADDOLORATA;MARCHESELLI, CHIARA;MORGANTI, EMANUELE;
2011
Abstract
Numerosi studi trasversali hanno evidenziato che la terapia sostitutiva con oppioidi a lunga emivita tra i quali la buprenorfina e l’associazione buprenorfina/naloxone può contribuire a migliorare lo stato di salute dei pazienti, oltre che a ridurre l’incidenza di malattie infettive, delle morti e delle attività criminali connesse all’uso di sostanze d’abuso quali l’eroina. Il corretto dosaggio giornaliero per ottenere la stabilizzazione farmacologica e clinica del paziente, controllata con un adeguato monitoraggio dei livelli plasmatici e/o urinari della buprenorfina, sembra avere un ruolo importante non solo per una corretta impostazione terapeutica da parte dei clinici ma anche per arginare il fenomeno dell’uso improprio del farmaco da parte dei pazienti. A tal fine è fondamentale avere a disposizione metodi analitici affidabili in grado di identificare e quantificare la buprenorfina e i suoi metaboliti in diverse matrici biologiche. Tali metodi devono avere la caratteristica di essere sensibili e selettivi nonché accurati e precisi e di essere validati secondo le linee guida internazionali. In questo contributo si vuole dare una panoramica delle proprietà farmaco-tossicologiche della buprenorfina oltre che delle metodiche presenti in letteratura per l’analisi in diverse matrici biologiche, che verranno confrontate criticamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.