I saggio è composto di due sezioni. La prima costituisce un ampliamento degli studi dedicati negli ultimi anni all’analisi delle traduzioni francesi delle opere di argomento religioso di Pietro Aretino, e vuole offrire un quadro completo, relativo all’intera sua produzione. Si è trattato in primo luogo di ‘fare un po’ d’ordine’ tra i dati trasmessi dalla tradizione riguardo sia ad alcuni ‘fantasmi librari’ – testi di cui troviamo eco in più punti della corrispondenza aretiniana, alla quale si ispireranno i più noti e saccheggiati tra i biografi settecenteschi come il Mazzuchelli ed il Boispréaux, senza che però nessuno mai provi di averne avuto veramente un esemplare tra le mani –, sia ad alcuni testimoni scomparsi – edizioni attestate da cataloghi del passato, di cui non abbiamo trovato traccia nelle biblioteche francesi, ma che potrebbero da un giorno all’altro «resurgir», come scrive Albert L. Labarre, «à l’occasion du catalogage d’un fonds qui ne l’était pas ou au hasard du commerce du livre ancien». Cosa che ha permesso altresì se non di riportare alla luce, almeno di rimettere in giusta luce edizioni per lo più ignorate anche dai più autorevoli specialisti. Al momento di prendere in esame le diverse traduzioni, particolare attenzione stata accordata alle modalità di circolazione dei testi, cui la critica non ha finora rivolto, a nostro avviso, sufficiente attenzione. Ci riferiamo a quanto è stato fatto prima che il testo facesse il suo ingresso sul mercato – oltre all’opzione per una data forma materiale, certo – allo scopo di influenzare la sua ricezione. Perché è vero che «forms effect meaning», ma non minor peso deve aver avuto la scelta editoriale di pubblicare ad esempio il Dialogue – la traduzione parziale dei Ragionamenti – assieme ad altri testi, e la posizione che si è deciso di attribuirgli all’interno di quell’opera a più voci. Non mero dettaglio a nostro avviso neppure quello della circolazione del libro, del singolo esemplare, oltre che del testo, oltre che della scelta editoriale di pubblicarlo assieme ad altri testi, per il senso che si è voluto o che si è finito per dare ad un’opera legandola per sempre ad un’altra a lei estranea, che molto può contribuire a farci capire, crediamo, della ricezione dell’autore italiano oltralpe. Sono raccolte nella seconda parte del saggio le descrizioni degli esemplari delle traduzioni francesi delle opere aretiniane da noi ad oggi reperite nelle biblioteche d’Oltralpe. Si tratta, come indica il titolo, di un primo repertorio, poiché è prevista la pubblicazione di un catalogo dei circa 400 esemplari di edizioni italiane e francesi cinque-seicentesche lì conservati.
B. Conconi (2011). 1539-1618: tempi, luoghi, protagosti della traduzione di Pietro Aretino in Francia. Con un primo repertorio. MANZIANA (ROMA) : Vecchiarelli.
1539-1618: tempi, luoghi, protagosti della traduzione di Pietro Aretino in Francia. Con un primo repertorio
CONCONI, BRUNA
2011
Abstract
I saggio è composto di due sezioni. La prima costituisce un ampliamento degli studi dedicati negli ultimi anni all’analisi delle traduzioni francesi delle opere di argomento religioso di Pietro Aretino, e vuole offrire un quadro completo, relativo all’intera sua produzione. Si è trattato in primo luogo di ‘fare un po’ d’ordine’ tra i dati trasmessi dalla tradizione riguardo sia ad alcuni ‘fantasmi librari’ – testi di cui troviamo eco in più punti della corrispondenza aretiniana, alla quale si ispireranno i più noti e saccheggiati tra i biografi settecenteschi come il Mazzuchelli ed il Boispréaux, senza che però nessuno mai provi di averne avuto veramente un esemplare tra le mani –, sia ad alcuni testimoni scomparsi – edizioni attestate da cataloghi del passato, di cui non abbiamo trovato traccia nelle biblioteche francesi, ma che potrebbero da un giorno all’altro «resurgir», come scrive Albert L. Labarre, «à l’occasion du catalogage d’un fonds qui ne l’était pas ou au hasard du commerce du livre ancien». Cosa che ha permesso altresì se non di riportare alla luce, almeno di rimettere in giusta luce edizioni per lo più ignorate anche dai più autorevoli specialisti. Al momento di prendere in esame le diverse traduzioni, particolare attenzione stata accordata alle modalità di circolazione dei testi, cui la critica non ha finora rivolto, a nostro avviso, sufficiente attenzione. Ci riferiamo a quanto è stato fatto prima che il testo facesse il suo ingresso sul mercato – oltre all’opzione per una data forma materiale, certo – allo scopo di influenzare la sua ricezione. Perché è vero che «forms effect meaning», ma non minor peso deve aver avuto la scelta editoriale di pubblicare ad esempio il Dialogue – la traduzione parziale dei Ragionamenti – assieme ad altri testi, e la posizione che si è deciso di attribuirgli all’interno di quell’opera a più voci. Non mero dettaglio a nostro avviso neppure quello della circolazione del libro, del singolo esemplare, oltre che del testo, oltre che della scelta editoriale di pubblicarlo assieme ad altri testi, per il senso che si è voluto o che si è finito per dare ad un’opera legandola per sempre ad un’altra a lei estranea, che molto può contribuire a farci capire, crediamo, della ricezione dell’autore italiano oltralpe. Sono raccolte nella seconda parte del saggio le descrizioni degli esemplari delle traduzioni francesi delle opere aretiniane da noi ad oggi reperite nelle biblioteche d’Oltralpe. Si tratta, come indica il titolo, di un primo repertorio, poiché è prevista la pubblicazione di un catalogo dei circa 400 esemplari di edizioni italiane e francesi cinque-seicentesche lì conservati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.