Il termine sinistra nasce con la rivoluzione francese, quando i deputati più progressisti dell’Assemblea Nazionale, montagnardi e giacobini, si sedevano alla sinistra del presidente, lasciando la parte opposta ai moderati e ai monarchici, che da quel momento furono denominati, a contrario, destra. Il momento storico della nascita del termine non è casuale per ragioni sociali, istituzionali e intellettuali. In primo luogo, l’incipiente modernizzazione stava differenziando le società occidentali, generando ceti con interessi divergenti che si ripercuotevano nella dialettica politica. Le città, con una popolazione in genere più educata e dipendente dal commercio per il proprio sostentamento, producevano idee politiche tendenzialmente più spregiudicate e progressiste rispetto alle campagne dove si manifestava un forte attaccamento alla tradizione e alla conservazione di politiche economiche più protezioniste. In secondo luogo, in alcuni importanti paesi nascevano forme di rappresentanza - monarchica nel caso inglese a partire dal 1688 o repubblicana nel caso dell’America dopo l’indipendenza - che davano ai Parlamenti un potere inimmaginabile nell’età dell’assolutismo. Mentre i «partiti» nell’era pre-costituzionale erano poco più di fazioni di corte, le elezioni per le rappresentanze parlamentari offrivano l’occasione, ed enfatizzavano la necessità, di piattaforme politiche coerenti e stabili nel tempo.

F. Andreatta (2011). Sinistra, Sinistre. I MARTEDÌ, 36 (6), 6-10.

Sinistra, Sinistre

ANDREATTA, FILIPPO
2011

Abstract

Il termine sinistra nasce con la rivoluzione francese, quando i deputati più progressisti dell’Assemblea Nazionale, montagnardi e giacobini, si sedevano alla sinistra del presidente, lasciando la parte opposta ai moderati e ai monarchici, che da quel momento furono denominati, a contrario, destra. Il momento storico della nascita del termine non è casuale per ragioni sociali, istituzionali e intellettuali. In primo luogo, l’incipiente modernizzazione stava differenziando le società occidentali, generando ceti con interessi divergenti che si ripercuotevano nella dialettica politica. Le città, con una popolazione in genere più educata e dipendente dal commercio per il proprio sostentamento, producevano idee politiche tendenzialmente più spregiudicate e progressiste rispetto alle campagne dove si manifestava un forte attaccamento alla tradizione e alla conservazione di politiche economiche più protezioniste. In secondo luogo, in alcuni importanti paesi nascevano forme di rappresentanza - monarchica nel caso inglese a partire dal 1688 o repubblicana nel caso dell’America dopo l’indipendenza - che davano ai Parlamenti un potere inimmaginabile nell’età dell’assolutismo. Mentre i «partiti» nell’era pre-costituzionale erano poco più di fazioni di corte, le elezioni per le rappresentanze parlamentari offrivano l’occasione, ed enfatizzavano la necessità, di piattaforme politiche coerenti e stabili nel tempo.
2011
F. Andreatta (2011). Sinistra, Sinistre. I MARTEDÌ, 36 (6), 6-10.
F. Andreatta
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/107644
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact