L'articolo prende spunto da "Noi credevamo" di Mario Martone, realizzato nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità italiana, per riflettere sull'uso che il cinema italiano ha tradizionalmente fatto del repertorio di storie e personaggi offerti dal Risorgimento. Il sintentico excursus si concentra principalmente su due aspetti: da un lato la tendenza a raccontare la Storia per significare il presente o il recente passato (esemplificata da film come "Senso" di Luchino Visconti, 1954, o "Alònsanfan" di Paolo e Vittorio Taviani, 1974), dall'altro la torsione spettacolare del repertorio di figure risorgimentali operata, soprattutto nei primi anni Cinquanta, sulla base di codici visivi e narrativi presi a prestito dal western americano.
P. Noto (2011). Risorgimento e cinema italiano del dopoguerra. STORICAMENTE, 7, 1-6.
Risorgimento e cinema italiano del dopoguerra
NOTO, PAOLO
2011
Abstract
L'articolo prende spunto da "Noi credevamo" di Mario Martone, realizzato nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità italiana, per riflettere sull'uso che il cinema italiano ha tradizionalmente fatto del repertorio di storie e personaggi offerti dal Risorgimento. Il sintentico excursus si concentra principalmente su due aspetti: da un lato la tendenza a raccontare la Storia per significare il presente o il recente passato (esemplificata da film come "Senso" di Luchino Visconti, 1954, o "Alònsanfan" di Paolo e Vittorio Taviani, 1974), dall'altro la torsione spettacolare del repertorio di figure risorgimentali operata, soprattutto nei primi anni Cinquanta, sulla base di codici visivi e narrativi presi a prestito dal western americano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.