Compilato nel primo decennio del Cinquecento, il manoscritto musicale Panciatichi 27 è la prima fonte con brani polifonici di Requiem composti da musicisti italiani. Inoltre, a parte il Requiem perduto di Dufay menzionato nel suo testamento e il Requiem di Ockeghem composto a fine Quattrocento, i brani polifonici di Panciatichi 27 (6/7 sezioni di Requiem, che comprendono 3 sequenze Dies irae) sono tra i più antichi testimoni manoscritti di questo genere a noi pervenuti. I brani panciatichiani sono stranamente tutti anonimi, mentre gli altri brani da Requiem noti presenti in altre fonti sono opera di compositori franco-fiamminghi. Che tali brani si trovino in un libro musicale che contiene anche molta musica profana è probabilmente frutto della mentalità cittadina e mercantile alla base della compilazione del manoscritto Panciatichi 27, una mentalità che cerca di appropriarsi della cultura musicale fino a quel momento di solo appannaggio elitario. La Messa da Requiem intraprende così un processo di ‘democratizzazione’ che ne permette la fruizione anche dei cittadini di classi sociali medio-basse.
G. Filocamo (2010). Il Requiem polifonico d’inizio Cinquecento: un prodotto della cultura mercantile?. RIVISTA INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA, 31, 181-212.
Il Requiem polifonico d’inizio Cinquecento: un prodotto della cultura mercantile?
FILOCAMO, GIOIA
2010
Abstract
Compilato nel primo decennio del Cinquecento, il manoscritto musicale Panciatichi 27 è la prima fonte con brani polifonici di Requiem composti da musicisti italiani. Inoltre, a parte il Requiem perduto di Dufay menzionato nel suo testamento e il Requiem di Ockeghem composto a fine Quattrocento, i brani polifonici di Panciatichi 27 (6/7 sezioni di Requiem, che comprendono 3 sequenze Dies irae) sono tra i più antichi testimoni manoscritti di questo genere a noi pervenuti. I brani panciatichiani sono stranamente tutti anonimi, mentre gli altri brani da Requiem noti presenti in altre fonti sono opera di compositori franco-fiamminghi. Che tali brani si trovino in un libro musicale che contiene anche molta musica profana è probabilmente frutto della mentalità cittadina e mercantile alla base della compilazione del manoscritto Panciatichi 27, una mentalità che cerca di appropriarsi della cultura musicale fino a quel momento di solo appannaggio elitario. La Messa da Requiem intraprende così un processo di ‘democratizzazione’ che ne permette la fruizione anche dei cittadini di classi sociali medio-basse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.