La paura dello stupro è radicata nella memoria femminile, in una memoria che può essere definita collettiva, culturale, di genere; è un timore che accompagna, fin dall’adolescenza, e che può condizionare la vita delle donne. Un terrore che diventa massimo in situazioni particolari, come durante i conflitti, ma che è comunque presente anche in momenti di pace. La violenza sessuale è, da sempre, soprattutto raccontata dalle donne per le donne, vista la sua indicibilità: in pace e in guerra, il silenzio accompagna ed aggrava la sofferenza della vittima. Vi sono caratteristiche che si susseguono e si ripetono contraddistinguendo questi eventi: atteggiamenti della società, dello stupratore, della donna vittima che si ripresentano negli anni, nei differenti contesti e nei diversi luoghi. Di questo si è dato conto qui, provando a stendere un filo che riannodi, da un lato, il racconto e il carattere della violenza e, dall’altro, possa ridare voce e dignità alle donne violate.
Sulla violenza sessuale in contesti di guerra e di pace / C. Venturoli. - STAMPA. - (2010), pp. 15-45.
Sulla violenza sessuale in contesti di guerra e di pace
VENTUROLI, CINZIA
2010
Abstract
La paura dello stupro è radicata nella memoria femminile, in una memoria che può essere definita collettiva, culturale, di genere; è un timore che accompagna, fin dall’adolescenza, e che può condizionare la vita delle donne. Un terrore che diventa massimo in situazioni particolari, come durante i conflitti, ma che è comunque presente anche in momenti di pace. La violenza sessuale è, da sempre, soprattutto raccontata dalle donne per le donne, vista la sua indicibilità: in pace e in guerra, il silenzio accompagna ed aggrava la sofferenza della vittima. Vi sono caratteristiche che si susseguono e si ripetono contraddistinguendo questi eventi: atteggiamenti della società, dello stupratore, della donna vittima che si ripresentano negli anni, nei differenti contesti e nei diversi luoghi. Di questo si è dato conto qui, provando a stendere un filo che riannodi, da un lato, il racconto e il carattere della violenza e, dall’altro, possa ridare voce e dignità alle donne violate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.