Il paesaggio urbano di Ravenna nel V secolo subisce notevoli cambiamenti dovuti alle nuove esigenze dell’entourage imperiale. Le prime manifestazioni delle élites urbane, legate prevalentemente alla corte di Onorio e dei suoi successori, sono dunque volte alla realizzazione di edifici funzionali all’espressione del potere imperiale, con infrastrutture ed edifici di rappresentanza, palazzo ed episcopio principalmente. L’archeologia testimonia inoltre un nuovo impulso edilizio verso la costruzione di abitazioni private lussuose, come quella di via D’Azeglio, e di edifici pubblici volti alla ricezione del grande quantitativo di merci, provenienti dall’Oriente e dall’Africa del nord e alla loro redistribuzione nell’Italia centro-settentrionale. Verso la fine del V e nel VI secolo si registra inoltre un novo impulso verso la realizzazione di edifici ecclesiastici sia da parte delle élites imperiali sia da parte dei “vescovi costruttori” sia ad opera di privati, che identificano in questo tipo di edifici un veicolo di trasmissione della memoria e del proprio potere.
E. Cirelli (2007). Élites civili ed ecclesiastiche nella Ravenna tardoantica. HORTUS ARTIUM MEDIEVALIUM, 13, 301-318.
Élites civili ed ecclesiastiche nella Ravenna tardoantica
CIRELLI, ENRICO
2007
Abstract
Il paesaggio urbano di Ravenna nel V secolo subisce notevoli cambiamenti dovuti alle nuove esigenze dell’entourage imperiale. Le prime manifestazioni delle élites urbane, legate prevalentemente alla corte di Onorio e dei suoi successori, sono dunque volte alla realizzazione di edifici funzionali all’espressione del potere imperiale, con infrastrutture ed edifici di rappresentanza, palazzo ed episcopio principalmente. L’archeologia testimonia inoltre un nuovo impulso edilizio verso la costruzione di abitazioni private lussuose, come quella di via D’Azeglio, e di edifici pubblici volti alla ricezione del grande quantitativo di merci, provenienti dall’Oriente e dall’Africa del nord e alla loro redistribuzione nell’Italia centro-settentrionale. Verso la fine del V e nel VI secolo si registra inoltre un novo impulso verso la realizzazione di edifici ecclesiastici sia da parte delle élites imperiali sia da parte dei “vescovi costruttori” sia ad opera di privati, che identificano in questo tipo di edifici un veicolo di trasmissione della memoria e del proprio potere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.