Nella vicenda delle biblioteche italiane il fascismo rappresentò una cesura rispetto al periodo liberale ed è possibile misurare con efficacia la valenza di questa novità proprio sul versante istituzionale. Il saggio prende in esame due aspetti fondamentali: 1) l’assetto amministrativo prima del 1926 e le riforme del governo fascista; 2) i problemi del personale, con particolare attenzione a concorsi, organici e impiego femminile. La fonte principale della ricerca è costituita dal fondo della Direzione generale accademie e biblioteche (1926-1948), versato all’Archivio centrale dello Stato nel 1985.
De Maria C. (2009). L’amministrazione bibliotecaria nell’Italia fascista (1926-1940). LE CARTE E LA STORIA, 2, 180-198.
L’amministrazione bibliotecaria nell’Italia fascista (1926-1940)
DE MARIA, CARLO
2009
Abstract
Nella vicenda delle biblioteche italiane il fascismo rappresentò una cesura rispetto al periodo liberale ed è possibile misurare con efficacia la valenza di questa novità proprio sul versante istituzionale. Il saggio prende in esame due aspetti fondamentali: 1) l’assetto amministrativo prima del 1926 e le riforme del governo fascista; 2) i problemi del personale, con particolare attenzione a concorsi, organici e impiego femminile. La fonte principale della ricerca è costituita dal fondo della Direzione generale accademie e biblioteche (1926-1948), versato all’Archivio centrale dello Stato nel 1985.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
