Il saggio indaga la danza come linguaggio di conoscenza e di potere nel cristianesimo tardoantico e medievale, ponendo al centro i corpi femminili come luogo di mediazione tra grazia e discredito. Fin dalle prime interpretazioni del testo biblico, la danza appariva come gesto ispirato e veicolo di sapere spirituale, ma anche come segno di alterità e impurità. Il contributo analizza questa ambivalenza attraverso figure emblematiche – da Salomè a Teodora, da Miriam alla Vergine Maria – e attraverso fonti che comprendono i Padri della Chiesa, la legislazione giustinianea e il Paradiso di Dante. In questa prospettiva, la danza si configura come forma comunitaria di conoscenza, simbolo di armonia cosmica e strumento di redenzione. Se lo sguardo maschile tendeva spesso a ridurre la danzatrice a corpo colpevole o demoniaco, la tradizione cristiana rielaborava la choreia platonica in chiave spirituale e pedagogica, restituendo alla danza femminile una funzione sapienziale. La danza delle donne, da segno di esclusione, si trasformava così in paradigma di ordine, grazia e accesso al divino.

Tronca, D. (2025). «Allora Maria prenderà il tamburello e animerà alla danza le vergini». Paradigmi femminili di danza e conoscenza nel cristianesimo. STORIA DELLE DONNE, 21, 51-71.

«Allora Maria prenderà il tamburello e animerà alla danza le vergini». Paradigmi femminili di danza e conoscenza nel cristianesimo

Donatella Tronca
2025

Abstract

Il saggio indaga la danza come linguaggio di conoscenza e di potere nel cristianesimo tardoantico e medievale, ponendo al centro i corpi femminili come luogo di mediazione tra grazia e discredito. Fin dalle prime interpretazioni del testo biblico, la danza appariva come gesto ispirato e veicolo di sapere spirituale, ma anche come segno di alterità e impurità. Il contributo analizza questa ambivalenza attraverso figure emblematiche – da Salomè a Teodora, da Miriam alla Vergine Maria – e attraverso fonti che comprendono i Padri della Chiesa, la legislazione giustinianea e il Paradiso di Dante. In questa prospettiva, la danza si configura come forma comunitaria di conoscenza, simbolo di armonia cosmica e strumento di redenzione. Se lo sguardo maschile tendeva spesso a ridurre la danzatrice a corpo colpevole o demoniaco, la tradizione cristiana rielaborava la choreia platonica in chiave spirituale e pedagogica, restituendo alla danza femminile una funzione sapienziale. La danza delle donne, da segno di esclusione, si trasformava così in paradigma di ordine, grazia e accesso al divino.
2025
Tronca, D. (2025). «Allora Maria prenderà il tamburello e animerà alla danza le vergini». Paradigmi femminili di danza e conoscenza nel cristianesimo. STORIA DELLE DONNE, 21, 51-71.
Tronca, Donatella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1033869
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