Il saggio si propone di analizzare, nel Viaggio in Italia di Goethe,quella costellazione metaforica denominata da Camus «pensieromeridiano». Se, indubbiamente, tale dicitura appartiene a Camus,la sua genealogia – come si tenta di dimostrare – è senz’altro piùarticolata. Un primo antecedente è costituito, infatti, da Nietzsche,e soprattutto, dalla sua insistente riflessione, in Così parlòZarathustra, sull’universo simbolico del «mezzodì», inteso qualediscrimine tra le consunte incrostazioni vetero-umanistiche el’annuncio di una nuova era dell’umanità. Lungo tutt’altradirezione, completamente autonoma rispetto a Nietzsche, si snodal’itinerario «meridiano» di Valéry, ricapitolato nel saggioIspirazioni mediterranee: itinerario verso un luogo archetipico,origine della coscienza intellettuale e collettiva dell’uomo europeo.Ma, come tutti i luoghi archetipici, è segnato dal conflitto tra unpassato oramai irrecuperabile e le smentite del presente. Si trattaproprio dell’antinomia già compiutamente messa in luce daGoethe in alcune tappe del suo Viaggio in Italia. A Venezia, come aRoma e Palermo, egli prende atto che le tracce del loro fulgidopassato convivono, quotidianamente, con le profonde incrinatureprodotte da un tempo storico in cui ogni «aura» è tramontata.Anche per lui, dunque – prima che Nietzsche lo teorizzasseesplicitamente –, non esiste alcuna alternativa alla interminabilelotta tra Apollo e Dioniso.

Pietrantonio, V. (2025). Goethe e il pensiero meridiano. TESTO & SENSO, 1(29), 89-102 [10.58015/2036-2293/822].

Goethe e il pensiero meridiano

Pietrantonio Vanessa
2025

Abstract

Il saggio si propone di analizzare, nel Viaggio in Italia di Goethe,quella costellazione metaforica denominata da Camus «pensieromeridiano». Se, indubbiamente, tale dicitura appartiene a Camus,la sua genealogia – come si tenta di dimostrare – è senz’altro piùarticolata. Un primo antecedente è costituito, infatti, da Nietzsche,e soprattutto, dalla sua insistente riflessione, in Così parlòZarathustra, sull’universo simbolico del «mezzodì», inteso qualediscrimine tra le consunte incrostazioni vetero-umanistiche el’annuncio di una nuova era dell’umanità. Lungo tutt’altradirezione, completamente autonoma rispetto a Nietzsche, si snodal’itinerario «meridiano» di Valéry, ricapitolato nel saggioIspirazioni mediterranee: itinerario verso un luogo archetipico,origine della coscienza intellettuale e collettiva dell’uomo europeo.Ma, come tutti i luoghi archetipici, è segnato dal conflitto tra unpassato oramai irrecuperabile e le smentite del presente. Si trattaproprio dell’antinomia già compiutamente messa in luce daGoethe in alcune tappe del suo Viaggio in Italia. A Venezia, come aRoma e Palermo, egli prende atto che le tracce del loro fulgidopassato convivono, quotidianamente, con le profonde incrinatureprodotte da un tempo storico in cui ogni «aura» è tramontata.Anche per lui, dunque – prima che Nietzsche lo teorizzasseesplicitamente –, non esiste alcuna alternativa alla interminabilelotta tra Apollo e Dioniso.
2025
Pietrantonio, V. (2025). Goethe e il pensiero meridiano. TESTO & SENSO, 1(29), 89-102 [10.58015/2036-2293/822].
Pietrantonio, Vanessa
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