Il contributo va oltre una visione centrata sulla neurodiversità per arrivare a una più ampia pedagogia delle differenze. Nel testo viene proposta una cornice teorica unitaria fondata su tre assi epistemologici: (1) intersezionalità, per rendere visibili le oppressioni che si sovrappongono e ridefinire curricoli, valutazioni e dispositivi educativi; (2) ecologia, che sposta l’attenzione dal deficit individuale ai sistemi relazionali, istituzionali e culturali che modellano le opportunità di apprendimento; (3) logica plurale, che riconosce l’identità come processo situato e relazionale e trasforma la relazione educativa in spazio di negoziazione e co-costruzione di significato. La prospettiva proposta permette di connettere le principali pedagogie della diversità – interculturale, di genere, speciale, dell’arco di vita e della neurodiversità – in una “costellazione” coerente, capace di guidare la progettazione inclusiva. Sul piano operativo, il capitolo evidenzia la necessità di adottare l’Universal Design for Learning, il modello bio-psico-sociale dell’OMS, metodologie di ricerca integrate, formazione docente unitaria e politiche educative che riconoscano la complessità delle differenze come risorsa trasformativa per l’intero sistema educativo.
Cadavero, M., Salerni, A. (2025). Oltre la pedagogia della neurodiversità: verso una pedagogia delle differenze. Milano : Edizioni LSWR.
Oltre la pedagogia della neurodiversità: verso una pedagogia delle differenze
Marco CadaveroPrimo
;
2025
Abstract
Il contributo va oltre una visione centrata sulla neurodiversità per arrivare a una più ampia pedagogia delle differenze. Nel testo viene proposta una cornice teorica unitaria fondata su tre assi epistemologici: (1) intersezionalità, per rendere visibili le oppressioni che si sovrappongono e ridefinire curricoli, valutazioni e dispositivi educativi; (2) ecologia, che sposta l’attenzione dal deficit individuale ai sistemi relazionali, istituzionali e culturali che modellano le opportunità di apprendimento; (3) logica plurale, che riconosce l’identità come processo situato e relazionale e trasforma la relazione educativa in spazio di negoziazione e co-costruzione di significato. La prospettiva proposta permette di connettere le principali pedagogie della diversità – interculturale, di genere, speciale, dell’arco di vita e della neurodiversità – in una “costellazione” coerente, capace di guidare la progettazione inclusiva. Sul piano operativo, il capitolo evidenzia la necessità di adottare l’Universal Design for Learning, il modello bio-psico-sociale dell’OMS, metodologie di ricerca integrate, formazione docente unitaria e politiche educative che riconoscano la complessità delle differenze come risorsa trasformativa per l’intero sistema educativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


