Le seconde generazioni di figli di immigrati si sono organizzate in associazioni all’interno della società italiana. Quelle che agiscono a Bologna si dimostrano dinamiche e ricche di iniziative che interrogano la delicata questione della cittadinanza e tendono ad attraversare i confini locali e nazionali. Questo genere di strategia si rivela cruciale per i giovani i quali, nonostante siano stati educati e cresciuti nella società italiana, maturano difficili prospettive di mobilità sociale e di vedere realizzati i propri diritti di cittadinanza. Nella loro lotta per il riconoscimento e con lo scopo di elevare le proprie opportunità di accedere alle risorse sociali e di partecipazione politica, spesso si trovano a contestare o a svolgere un ruolo critico nei confronti delle rappresentazioni dominanti nel senso comune che gli identificano come stranieri a vita. Con questa finalità, essi sono ben inseriti nelle reti virtuali dove trovano uno spazio per forgiare contro-rappresentazioni. D’altra parte, il contesto locale ed il territorio costituiscono per molti dei membri di queste associazioni uno spazio in cui fare sentire le proprie istanze e realizzare una forma di cittadinanza praticata nella vita sociale quotidiana ritenuta come più rilevante di quella formale. Nell’articolo vengono discusse le ambivalenze, le sfide e le strategie adottate per affrontarle.
Riccio B., Russo M. (2009). Ponti in costruzione tra de-territorializzazione e ri-territorializzazione. Cittadinanza e associazioni di "seconde generazioni" a Bologna. LARES, Anno LXXV(3), 439-468.
Ponti in costruzione tra de-territorializzazione e ri-territorializzazione. Cittadinanza e associazioni di "seconde generazioni" a Bologna
RICCIO, BRUNO;
2009
Abstract
Le seconde generazioni di figli di immigrati si sono organizzate in associazioni all’interno della società italiana. Quelle che agiscono a Bologna si dimostrano dinamiche e ricche di iniziative che interrogano la delicata questione della cittadinanza e tendono ad attraversare i confini locali e nazionali. Questo genere di strategia si rivela cruciale per i giovani i quali, nonostante siano stati educati e cresciuti nella società italiana, maturano difficili prospettive di mobilità sociale e di vedere realizzati i propri diritti di cittadinanza. Nella loro lotta per il riconoscimento e con lo scopo di elevare le proprie opportunità di accedere alle risorse sociali e di partecipazione politica, spesso si trovano a contestare o a svolgere un ruolo critico nei confronti delle rappresentazioni dominanti nel senso comune che gli identificano come stranieri a vita. Con questa finalità, essi sono ben inseriti nelle reti virtuali dove trovano uno spazio per forgiare contro-rappresentazioni. D’altra parte, il contesto locale ed il territorio costituiscono per molti dei membri di queste associazioni uno spazio in cui fare sentire le proprie istanze e realizzare una forma di cittadinanza praticata nella vita sociale quotidiana ritenuta come più rilevante di quella formale. Nell’articolo vengono discusse le ambivalenze, le sfide e le strategie adottate per affrontarle.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.