Nella Maremma Tosco-Laziale venivano già allevati cavalli durante il periodo etrusco ma le prime notizie di epoca recente riguardano l’introduzione di equini di provenienza germanica e belga. E’ comprovata un’opera di miglioramento genetico attraverso l’introduzione di stalloni arabi, a partire dal XV secolo. Soprattutto durante la prima metà del secolo scorso, vennero utilizzati in larga misura stalloni Purosangue Inglesi, per l’ottenimento di cavalli di statura più elevata e dotati di forme più armoniche, senza però abbandonare le caratteristiche di frugalità e rusticità che caratterizzano questo animale. L’allevamento di questa razza subì una drastica riduzione con l’abbandono del suo utilizzo in agricoltura, ma soprattutto per l’esercito e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, rischiò l’estizione. Negli anni sessanta fu realizzata un’azione di recupero che portò poi, nel 1979, alla costituzione dell’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo di razza Maremmana (ANAM) e immediatamente dopo, nel 1980, all’istituzione del Libro Genealogico, gestito dalla stessa associazione.
D. Bigi (2011). Razze zootecniche in pericolo di estinzione: il Cavallo Maremmano. VITA IN CAMPAGNA, 5, 51-51.
Razze zootecniche in pericolo di estinzione: il Cavallo Maremmano
BIGI, DANIELE
2011
Abstract
Nella Maremma Tosco-Laziale venivano già allevati cavalli durante il periodo etrusco ma le prime notizie di epoca recente riguardano l’introduzione di equini di provenienza germanica e belga. E’ comprovata un’opera di miglioramento genetico attraverso l’introduzione di stalloni arabi, a partire dal XV secolo. Soprattutto durante la prima metà del secolo scorso, vennero utilizzati in larga misura stalloni Purosangue Inglesi, per l’ottenimento di cavalli di statura più elevata e dotati di forme più armoniche, senza però abbandonare le caratteristiche di frugalità e rusticità che caratterizzano questo animale. L’allevamento di questa razza subì una drastica riduzione con l’abbandono del suo utilizzo in agricoltura, ma soprattutto per l’esercito e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, rischiò l’estizione. Negli anni sessanta fu realizzata un’azione di recupero che portò poi, nel 1979, alla costituzione dell’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo di razza Maremmana (ANAM) e immediatamente dopo, nel 1980, all’istituzione del Libro Genealogico, gestito dalla stessa associazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.