La lettura ad alta voce, in famiglia e nei servizi per la prima infanzia, è un’esperienza relazionale ad alta intensità affettiva che va oltre l’aspetto educativo e linguistico. Si configura come una pratica intersoggettiva, in cui il testo diventa veicolo per una sintonizzazione emotiva tra adulto e bambino. Attraverso la prosodia vocale, il ritmo, la mimica e il contatto visivo, l’adulto crea uno spazio condiviso di co-costruzione narrativa e affettiva. Studi di Stern (1985), Trevarthen e Gratier (2008) evidenziano come questa esperienza si radichi nelle protoconversazioni tipiche della comunicazione precoce, offrendo al bambino non solo parole, ma modelli per riconoscere, comprendere, memorizzare, esprimere e regolare le emozioni. La lettura ad alta voce diventa così un atto educativo complesso, che sostiene l’empatia, l’autoriflessione e la costruzione del senso di sé nello scambio comunicativo con le figure di cura. Essa merita di essere riconosciuta come una pratica culturale e relazionale profonda, al servizio dello sviluppo globale del bambino.
Pileri, A. (2025). La lettura ad alta voce come pratica intersoggettiva inclusiva nella prima infanzia. RIVISTA ITALIANA DI EDUCAZIONE FAMILIARE, 27, 1-10 [10.36253/rief-18224].
La lettura ad alta voce come pratica intersoggettiva inclusiva nella prima infanzia
Pileri Anna
2025
Abstract
La lettura ad alta voce, in famiglia e nei servizi per la prima infanzia, è un’esperienza relazionale ad alta intensità affettiva che va oltre l’aspetto educativo e linguistico. Si configura come una pratica intersoggettiva, in cui il testo diventa veicolo per una sintonizzazione emotiva tra adulto e bambino. Attraverso la prosodia vocale, il ritmo, la mimica e il contatto visivo, l’adulto crea uno spazio condiviso di co-costruzione narrativa e affettiva. Studi di Stern (1985), Trevarthen e Gratier (2008) evidenziano come questa esperienza si radichi nelle protoconversazioni tipiche della comunicazione precoce, offrendo al bambino non solo parole, ma modelli per riconoscere, comprendere, memorizzare, esprimere e regolare le emozioni. La lettura ad alta voce diventa così un atto educativo complesso, che sostiene l’empatia, l’autoriflessione e la costruzione del senso di sé nello scambio comunicativo con le figure di cura. Essa merita di essere riconosciuta come una pratica culturale e relazionale profonda, al servizio dello sviluppo globale del bambino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


