Gli studi di Puccini sono stati antesignani in Italia per la Storia della disciplina, certo, ma anche per le metodologie con cui tali ricerche sono state condotte: Puccini ha sempre lavorato tra storia e storiografia, ricerca di archivio, storia delle donne, letteratura di viaggio e storia della scienza. Un lavoro tra discipline che questa studiosa ha portato avanti prima di qualsiasi moda accademica. Puccini è stata senza dubbio la più interessante storica dell’antropologia italiana, ha rivolto il suo sguardo alla fine del Settecento e inizio Ottocento quando in Italia nasceva “una cultura laica e scientista” (Puccini 1991: 7-8) e ha risposto alla necessità di una riflessione “sulle origini, la storia, i caratteri (fisici, linguistici, psichici ed intellettuali) dei popoli italiani” (Dimpflmeier 2020: 32). Particolare attenzione ha rivolto alla storia delle donne. Di prosa elegante e mai asettica, con una ricercata e paziente raffinatezza nel lessico, nella forma e nella punteggiatura, gli scritti di Puccini sono unici in un universo accademico che propone e richiede opere e saggi il cui linguaggio è diventato piuttosto standardizzato, a tratti grossolano. Nella scrittura di Puccini ricerca scientifica e vita si intrecciano: “cervello e frattaglie” aveva detto Clara Gallini (2003: 103-104) con cui Puccini, tra l’altro, lavorò a Napoli all’Istituto Orientale (2018: 38).
Franceschi, Z.A. (2025). Sandra Puccini: dalla storia dell’antropologia alle memorie familiari. DIALOGHI MEDITERRANEI, 75, 1-10.
Sandra Puccini: dalla storia dell’antropologia alle memorie familiari
Zelda A. Franceschi
2025
Abstract
Gli studi di Puccini sono stati antesignani in Italia per la Storia della disciplina, certo, ma anche per le metodologie con cui tali ricerche sono state condotte: Puccini ha sempre lavorato tra storia e storiografia, ricerca di archivio, storia delle donne, letteratura di viaggio e storia della scienza. Un lavoro tra discipline che questa studiosa ha portato avanti prima di qualsiasi moda accademica. Puccini è stata senza dubbio la più interessante storica dell’antropologia italiana, ha rivolto il suo sguardo alla fine del Settecento e inizio Ottocento quando in Italia nasceva “una cultura laica e scientista” (Puccini 1991: 7-8) e ha risposto alla necessità di una riflessione “sulle origini, la storia, i caratteri (fisici, linguistici, psichici ed intellettuali) dei popoli italiani” (Dimpflmeier 2020: 32). Particolare attenzione ha rivolto alla storia delle donne. Di prosa elegante e mai asettica, con una ricercata e paziente raffinatezza nel lessico, nella forma e nella punteggiatura, gli scritti di Puccini sono unici in un universo accademico che propone e richiede opere e saggi il cui linguaggio è diventato piuttosto standardizzato, a tratti grossolano. Nella scrittura di Puccini ricerca scientifica e vita si intrecciano: “cervello e frattaglie” aveva detto Clara Gallini (2003: 103-104) con cui Puccini, tra l’altro, lavorò a Napoli all’Istituto Orientale (2018: 38).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


