Il contributo analizza congiuntamente le pronunce G.K. e a. e EPPO/I.R.O. e F.J.L.R., primi interventi della Corte di giustizia dell’Unione europea sulla Procura europea (EPPO), evidenziandone i profili critici. Pur costituendo un punto di partenza, tali decisioni non si distinguono per un approccio costruttivo o evolutivo, mancando una lettura teleologica coerente con la natura sovranazionale dell’EPPO. Se la tutela dei diritti fondamentali rappresenta un pilastro imprescindibile dello spazio giudiziario europeo, essa non dovrebbe compromettere la funzionalità e l’effettività operativa dell’organo. Le pronunce in esame, invece, sembrano privilegiare schemi e principi tipici della cooperazione giudiziaria tradizionale, quali il reciproco riconoscimento e la reciproca fiducia, poco adatti alla struttura unitaria e sovranazionale della Procura europea. Si sostiene, pertanto, la necessità di un mutamento interpretativo che valorizzi le specificità istituzionali e operative dell’EPPO.
Lanotte, M. (2025). Il controllo giurisdizionale degli atti adottati dalla Procura europea al vaglio della Corte di giustizia: dalla sentenza G.K. e a. alla pronuncia EPPO/I.R.O. e F.J.L.R. UNIONE EUROPEA E DIRITTI, 3, 1-32.
Il controllo giurisdizionale degli atti adottati dalla Procura europea al vaglio della Corte di giustizia: dalla sentenza G.K. e a. alla pronuncia EPPO/I.R.O. e F.J.L.R.
Miriana Lanotte
2025
Abstract
Il contributo analizza congiuntamente le pronunce G.K. e a. e EPPO/I.R.O. e F.J.L.R., primi interventi della Corte di giustizia dell’Unione europea sulla Procura europea (EPPO), evidenziandone i profili critici. Pur costituendo un punto di partenza, tali decisioni non si distinguono per un approccio costruttivo o evolutivo, mancando una lettura teleologica coerente con la natura sovranazionale dell’EPPO. Se la tutela dei diritti fondamentali rappresenta un pilastro imprescindibile dello spazio giudiziario europeo, essa non dovrebbe compromettere la funzionalità e l’effettività operativa dell’organo. Le pronunce in esame, invece, sembrano privilegiare schemi e principi tipici della cooperazione giudiziaria tradizionale, quali il reciproco riconoscimento e la reciproca fiducia, poco adatti alla struttura unitaria e sovranazionale della Procura europea. Si sostiene, pertanto, la necessità di un mutamento interpretativo che valorizzi le specificità istituzionali e operative dell’EPPO.| File | Dimensione | Formato | |
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