The future is ecotransfeminist, posthuman and decolonial (or it’s not) = Il futuro è ecotransfemminista, postumano e decoloniale (oppure no)

Since social and environmental issues are deeply interconnected, the need arises for an intersectional approach both to understanding the oppressions on social groups and on the more-than-human, and to developing pedagogical and political reflections on these matters. Education for sustainable development is insufficient and problematic as it neither reveals nor deconstructs the root of the issue; it is necessary and urgent to start from the margins, to learn from Indigenous Studies, and to decolonialize knowledges and powers. Such an ecotransfeminist approach can be pedagogically applied through a posthuman and compostist education which – also through experiential contact with nature – promotes relationships of care towards human and more-than-human others.

Essendo le questioni sociali e ambientali profondamente interconnesse, emerge la necessità di un approccio intersezionale sia alla lettura delle oppressioni verso gruppi sociali ed entità non-umane, sia all’elaborazione di riflessioni pedagogiche e politiche a riguardo. L’“educazione allo sviluppo sostenibile” è insufficiente e problematica, perché non svela né decostruisce l’origine della questione; è necessario e urgente partire dai margini, apprendere dagli Indigenous Studies e decolonializzare i saperi e i poteri. Un tale approccio ecotransfemminista può essere declinato pedagogicamente in un’educazione postumanista e compostista che – anche attraverso il contatto esperienziale con la “natura” – promuova relazioni di cura verso l’altro da sé (umano e non).