Come Sherazade, che rimanda la morte a colpi di racconto, gli esseri umani hanno sempre narrato storie per redimere l’inesorabile condanna del tempo, per trasformare il caos irreversibile della vita (chronos) in una struttura organizzata, significativa, illuminata da un’idea di destino (kairos). In questo senso, come ha scritto Paul Ricoeur, «il tempo diviene tempo umano nella misura in cui viene espresso secondo un modulo narrativo», mentre «il racconto raggiunge la sua piena significazione quando diventa una condizione dell’esistenza temporale». Non sempre, però, questi modelli narrativi sono all’insegna dell’ordine e della coerenza, nei termini delle «finzioni armoniche» teorizzate da Frank Kermode, costruzioni immaginarie che creano «una compiutezza di tempo con un inizio, una metà e una fine in armonia». È soprattutto la grande letteratura del Novecento che ha creato universi finzionali governati da un tempo «misto», reversibile, spezzato, con trame che sembrano smarrire il tradizionale «filo del racconto» e procedono per andirivieni, digressioni, interferenze e cortocircuiti spazio-temporali. Ma è solo così, in questo modo oscuro e tortuoso, che è possibile elaborare i traumi del lutto e della perdita, o lambire quel grumo di inesprimibile che è la radice e il senso di ogni grande opera. Il saggio si addentra in questo paesaggio labirintico attraverso una serie di tappe molto diverse, ma accomunate da una serie di tratti che vengono analizzati alla luce delle categorie proposte dalla narratologia di matrice ermeneutica. Dalla Rigenerazione di Svevo a To the Lighthouse di Virginia Woolf, da The Floating Opera di John Barth fino a W ou le souvenir d’enfance di Georges Perec, i poteri cognitivi e modellizzanti del racconto vengono messi alla prova (e forse a repentaglio) su opere complesse, irrisolte, lacerate da tensioni e fratture, molto lontane dalla concezione strumentale e consolatoria dello storytelling che domina il panorama culturale contemporaneo.
Bertoni, F. (2025). Tempo e racconto. Esperimenti contro la morte. IL VERRI, 88, 5-24.
Tempo e racconto. Esperimenti contro la morte
Federico Bertoni
2025
Abstract
Come Sherazade, che rimanda la morte a colpi di racconto, gli esseri umani hanno sempre narrato storie per redimere l’inesorabile condanna del tempo, per trasformare il caos irreversibile della vita (chronos) in una struttura organizzata, significativa, illuminata da un’idea di destino (kairos). In questo senso, come ha scritto Paul Ricoeur, «il tempo diviene tempo umano nella misura in cui viene espresso secondo un modulo narrativo», mentre «il racconto raggiunge la sua piena significazione quando diventa una condizione dell’esistenza temporale». Non sempre, però, questi modelli narrativi sono all’insegna dell’ordine e della coerenza, nei termini delle «finzioni armoniche» teorizzate da Frank Kermode, costruzioni immaginarie che creano «una compiutezza di tempo con un inizio, una metà e una fine in armonia». È soprattutto la grande letteratura del Novecento che ha creato universi finzionali governati da un tempo «misto», reversibile, spezzato, con trame che sembrano smarrire il tradizionale «filo del racconto» e procedono per andirivieni, digressioni, interferenze e cortocircuiti spazio-temporali. Ma è solo così, in questo modo oscuro e tortuoso, che è possibile elaborare i traumi del lutto e della perdita, o lambire quel grumo di inesprimibile che è la radice e il senso di ogni grande opera. Il saggio si addentra in questo paesaggio labirintico attraverso una serie di tappe molto diverse, ma accomunate da una serie di tratti che vengono analizzati alla luce delle categorie proposte dalla narratologia di matrice ermeneutica. Dalla Rigenerazione di Svevo a To the Lighthouse di Virginia Woolf, da The Floating Opera di John Barth fino a W ou le souvenir d’enfance di Georges Perec, i poteri cognitivi e modellizzanti del racconto vengono messi alla prova (e forse a repentaglio) su opere complesse, irrisolte, lacerate da tensioni e fratture, molto lontane dalla concezione strumentale e consolatoria dello storytelling che domina il panorama culturale contemporaneo.| File | Dimensione | Formato | |
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