L’editoriale discute criticamente l’istituzione, da parte del ministro dell’Istruzione di una commissione per la revisione delle Indicazioni nazionali della scuola italiana. Pur non essendo ancora disponibile un documento ufficiale, l’autore solleva preoccupazioni circa le finalità politiche e pedagogiche sottese al progetto. Il sospetto principale riguarda l’intenzione di sostituire l’attuale prospettiva globale e interculturale, centrata sulla formazione del cittadino del mondo, con un’impostazione identitaria incentrata sull’“italianità” e su un’idea di scuola patriottica e nazionalista. L'A. mette in guardia dai rischi di un arretramento rispetto alle indicazioni del 2012, ispirate da Edgar Morin e Mauro Ceruti, che valorizzavano la cittadinanza planetaria e l’apertura alle differenze. L’articolo contrappone questa tendenza regressiva alle raccomandazioni internazionali, in particolare dell’UNESCO, che sottolineano la necessità di un’educazione globale capace di affrontare le sfide della sostenibilità, delle diseguaglianze e della pace. L’autore conclude che, se la riforma sarà orientata ai valori di identità e nazione, si rischia una scuola chiusa, oscurantista e inadeguata a preparare le nuove generazioni a vivere in un mondo interconnesso.
Tarozzi, M. (2024). Contro l’involuzione identitaria della scuola italiana. ENCYCLOPAIDEIA, 28(69), 1-3 [10.6092/issn.1825-8670/20156].
Contro l’involuzione identitaria della scuola italiana
Massimiliano Tarozzi
2024
Abstract
L’editoriale discute criticamente l’istituzione, da parte del ministro dell’Istruzione di una commissione per la revisione delle Indicazioni nazionali della scuola italiana. Pur non essendo ancora disponibile un documento ufficiale, l’autore solleva preoccupazioni circa le finalità politiche e pedagogiche sottese al progetto. Il sospetto principale riguarda l’intenzione di sostituire l’attuale prospettiva globale e interculturale, centrata sulla formazione del cittadino del mondo, con un’impostazione identitaria incentrata sull’“italianità” e su un’idea di scuola patriottica e nazionalista. L'A. mette in guardia dai rischi di un arretramento rispetto alle indicazioni del 2012, ispirate da Edgar Morin e Mauro Ceruti, che valorizzavano la cittadinanza planetaria e l’apertura alle differenze. L’articolo contrappone questa tendenza regressiva alle raccomandazioni internazionali, in particolare dell’UNESCO, che sottolineano la necessità di un’educazione globale capace di affrontare le sfide della sostenibilità, delle diseguaglianze e della pace. L’autore conclude che, se la riforma sarà orientata ai valori di identità e nazione, si rischia una scuola chiusa, oscurantista e inadeguata a preparare le nuove generazioni a vivere in un mondo interconnesso.| File | Dimensione | Formato | |
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