The essay offers a careful reevaluation of the figure and works of Giacinto Ricci Signorini (1861–1893), a poet and prose writer from Romagna whose production, often overlooked by critics, is permeated by egodystonic melancholy, irreverent irony, and existential unease. At the core of his writing lies a deep and constant interaction between landscape and feeling, in which Romagna becomes a reflection of his inner sufferings. Trained in the school of Giosue Carducci, Ricci Signorini progressively distances himself from it to develop an autonomous and original voice within the late 19th-century literary scene. His main works, Thanatos and Elegie di Romagna, as well as his personal diary, lead him toward what Benedetto Croce aptly defined as a “poesia dolorante”, a poetry that shares a sensibility similar to Giovanni Pascoli’s.

Il saggio propone una rilettura attenta della figura e dell’opera di Giacinto Ricci Signorini (1861–1893), poeta e prosatore romagnolo la cui produzione, spesso trascurata dalla critica, è permeata da malinconia ego-distonica, ironia dissacrante e inquietudine esistenziale. Al centro della sua scrittura si colloca una profonda e costante interazione tra paesaggio e stato d’animo, in cui la Romagna diventa la cartina tornasole delle sue sofferenze interiori. Formatosi nella scuola di Giosue Carducci, Ricci Signorini se ne distacca progressivamente per arrivare ad elaborare una voce autonoma e originale nel panorama letterario tardo-ottocentesco. Le sue opere principali, Thanatos ed Elegie di Romagna, nonché il diario personale, lo conducono infatti verso una poesia dolorante, per usare la felice definizione di Benedetto Croce, affine per sensibilità a quella pascoliana.

Antonelli, D. (In stampa/Attività in corso). La Romagna di Giacinto Ricci Signorini, un carducciano di fine Ottocento. QUADERNI CARDUCCIANI, II, 1-16.

La Romagna di Giacinto Ricci Signorini, un carducciano di fine Ottocento

Dante Antonelli
In corso di stampa

Abstract

The essay offers a careful reevaluation of the figure and works of Giacinto Ricci Signorini (1861–1893), a poet and prose writer from Romagna whose production, often overlooked by critics, is permeated by egodystonic melancholy, irreverent irony, and existential unease. At the core of his writing lies a deep and constant interaction between landscape and feeling, in which Romagna becomes a reflection of his inner sufferings. Trained in the school of Giosue Carducci, Ricci Signorini progressively distances himself from it to develop an autonomous and original voice within the late 19th-century literary scene. His main works, Thanatos and Elegie di Romagna, as well as his personal diary, lead him toward what Benedetto Croce aptly defined as a “poesia dolorante”, a poetry that shares a sensibility similar to Giovanni Pascoli’s.
In corso di stampa
Antonelli, D. (In stampa/Attività in corso). La Romagna di Giacinto Ricci Signorini, un carducciano di fine Ottocento. QUADERNI CARDUCCIANI, II, 1-16.
Antonelli, Dante
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1021470
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