In questo saggio si propone l’analisi di tre romanzi di Carmen Martín Gaite (La Reina de las Nieves, 1994, Lo raro es vivir, 1996, Irse de casa, 1998 ), alla luce dell’esperienza e del narrare, come capacità di raccontare che, pur passando attraverso l’atto dello scrivere, recupera ed esalta la sua oralità originaria. L’intera opera della scrittrice, infatti, può essere considerata come “una lunga variazione sulla fenomenologia della comunicazione orale” , in cui il racconto si svincola dalle regole della logica e si fa immediato, disordinato, incompleto. I romanzi qui presi in considerazione, però (insieme a Nubosidad variable, 1992), accentuano in maniera esemplare alcuni tratti già presenti in opere precedenti: la memoria deficitaria dei protagonisti, a cui è sottratta la possibilità di riconoscersi nelle proprie azioni, determina un tipo di narrazione più decisamente e consapevolmente slegata e sconnessa, che mette in crisi la figura autorale come demiurgo delle storie raccontate. Queste strategie narrative, oltre a far risaltare l’aspetto orale della scrittura, svincolano quest’ultima dall’esigenza di aderire a modelli realistici o di verosimiglianza.
Contadini, L. (2000). Esperienza e scrittura nella narrativa di Carmen Martín Gaite (a proposito di «La Reina de las Nieves, «Lo raro es vivir», «Irse de casa»). RASSEGNA IBERISTICA, 70, 13-21.
Esperienza e scrittura nella narrativa di Carmen Martín Gaite (a proposito di «La Reina de las Nieves, «Lo raro es vivir», «Irse de casa»)
Luigi Contadini
2000
Abstract
In questo saggio si propone l’analisi di tre romanzi di Carmen Martín Gaite (La Reina de las Nieves, 1994, Lo raro es vivir, 1996, Irse de casa, 1998 ), alla luce dell’esperienza e del narrare, come capacità di raccontare che, pur passando attraverso l’atto dello scrivere, recupera ed esalta la sua oralità originaria. L’intera opera della scrittrice, infatti, può essere considerata come “una lunga variazione sulla fenomenologia della comunicazione orale” , in cui il racconto si svincola dalle regole della logica e si fa immediato, disordinato, incompleto. I romanzi qui presi in considerazione, però (insieme a Nubosidad variable, 1992), accentuano in maniera esemplare alcuni tratti già presenti in opere precedenti: la memoria deficitaria dei protagonisti, a cui è sottratta la possibilità di riconoscersi nelle proprie azioni, determina un tipo di narrazione più decisamente e consapevolmente slegata e sconnessa, che mette in crisi la figura autorale come demiurgo delle storie raccontate. Queste strategie narrative, oltre a far risaltare l’aspetto orale della scrittura, svincolano quest’ultima dall’esigenza di aderire a modelli realistici o di verosimiglianza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


