Il contributo affronta il tema della compatibilità tra il principio di recupero del costo dei servizi idrici, disposto dalla direttiva quadro sull’acqua (n. 60/2000) e i sistemi di contribuzione attualmente vigenti in Italia nell’ambito dei Consorzi di Bonifica, sulla base di un caso di studio riguardante il Consorzio di Bonifica della pianura di Ferrara. Mentre la direttiva impegna i paesi membri a recuperare adeguatamente i costi presso gli utilizzatori (agricoltura, industria, famiglie), la quota di costi effettivamente recuperati dai Consorzi di Bonifica è circoscritta ai costi operativi. I costi d’investimento, quelli ambientali e quelli della risorsa sono praticamente ignorati. Il contributo discute la necessità, per favorire l’applicazione della direttiva, di un ridisegno istituzionale e di una modifica dei criteri di contabilizzazione dei costi. Inoltre, è analizzata la possibilità di introdurre il principio del “recupero dei benefici”, mediante il quale gli enti di bonifica potrebbero richiedere ai beneficiari una compensazione per le esternalità ambientali prodotte.
Zanni G., Viaggi D., Raggi M. (2011). Compatibilità tra principio di recupero del costo e sistemi di contribuzione dei piani di classifica: il caso del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara. ECONOMIA & DIRITTO AGROALIMENTARE, XVI (1), 15-37.
Compatibilità tra principio di recupero del costo e sistemi di contribuzione dei piani di classifica: il caso del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara
VIAGGI, DAVIDE;RAGGI, MERI
2011
Abstract
Il contributo affronta il tema della compatibilità tra il principio di recupero del costo dei servizi idrici, disposto dalla direttiva quadro sull’acqua (n. 60/2000) e i sistemi di contribuzione attualmente vigenti in Italia nell’ambito dei Consorzi di Bonifica, sulla base di un caso di studio riguardante il Consorzio di Bonifica della pianura di Ferrara. Mentre la direttiva impegna i paesi membri a recuperare adeguatamente i costi presso gli utilizzatori (agricoltura, industria, famiglie), la quota di costi effettivamente recuperati dai Consorzi di Bonifica è circoscritta ai costi operativi. I costi d’investimento, quelli ambientali e quelli della risorsa sono praticamente ignorati. Il contributo discute la necessità, per favorire l’applicazione della direttiva, di un ridisegno istituzionale e di una modifica dei criteri di contabilizzazione dei costi. Inoltre, è analizzata la possibilità di introdurre il principio del “recupero dei benefici”, mediante il quale gli enti di bonifica potrebbero richiedere ai beneficiari una compensazione per le esternalità ambientali prodotte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.