Il contributo analizza la cosiddetta “violenza ostetrica”: un fenomeno sommerso e oggetto, in Italia, di un dibattito ancora allo stadio embrionale. Il tema sta assumendo sempre maggiore rilievo alla luce degli impulsi che provengono dal diritto internazionale i quali, ormai, hanno influenzato anche l’Europa, come dimostra la recente riforma sulla “violenza ostetrica” introdotta dal legislatore portoghese. In particolare, la trattazione si sofferma sull’inquadramento empirico del fenomeno, con l’intento di individuare le migliori strategie di contrasto, interrogandosi sulle criticità che emergono rispetto a un potenziale intervento del diritto penale. L’indagine proposta – che prende in considerazione anche le raccomandazioni che provengono da fonti internazionali nonché alcuni esempi normativi rinvenibili in altri ordinamenti – condurrà l’Autrice ad escludere che, nella materia in esame, sia opportuno avvalersi dello strumento penale, in particolare introducendo una fattispecie di reato ad hoc. Oltre alle perplessità formulate in un’ottica di “minimo mezzo”, un recente disegno di legge offre infatti l’occasione di evidenziare le tensioni costituzionali che, con ogni probabilità, conseguirebbero da un intervento legislativo volto a criminalizzare la “violenza ostetrica”.
Badalamenti, V. (2025). Gli incerti confini della "violenza ostetrica": un confronto in chiave comparata tra istanze di tutela e legislazione penale. ARCHIVIO PENALE, 2(Maggio-Agosto), 1-84.
Gli incerti confini della "violenza ostetrica": un confronto in chiave comparata tra istanze di tutela e legislazione penale
Valentina Badalamenti
2025
Abstract
Il contributo analizza la cosiddetta “violenza ostetrica”: un fenomeno sommerso e oggetto, in Italia, di un dibattito ancora allo stadio embrionale. Il tema sta assumendo sempre maggiore rilievo alla luce degli impulsi che provengono dal diritto internazionale i quali, ormai, hanno influenzato anche l’Europa, come dimostra la recente riforma sulla “violenza ostetrica” introdotta dal legislatore portoghese. In particolare, la trattazione si sofferma sull’inquadramento empirico del fenomeno, con l’intento di individuare le migliori strategie di contrasto, interrogandosi sulle criticità che emergono rispetto a un potenziale intervento del diritto penale. L’indagine proposta – che prende in considerazione anche le raccomandazioni che provengono da fonti internazionali nonché alcuni esempi normativi rinvenibili in altri ordinamenti – condurrà l’Autrice ad escludere che, nella materia in esame, sia opportuno avvalersi dello strumento penale, in particolare introducendo una fattispecie di reato ad hoc. Oltre alle perplessità formulate in un’ottica di “minimo mezzo”, un recente disegno di legge offre infatti l’occasione di evidenziare le tensioni costituzionali che, con ogni probabilità, conseguirebbero da un intervento legislativo volto a criminalizzare la “violenza ostetrica”.| File | Dimensione | Formato | |
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