L'articolo indaga l'opera di Antonella Anedda a partire dal paradosso relativo al nodo fra identità e scrittura. Convivono infatti, nella sua poesia, due spinte apparentemente opposte: da una parte la proposta di "sciogliere" l'io, annullandolo nella vastità del mondo, dall'altra la necessità di rivendicare una propria voce che attraversa la storia e la tradizione patriarcale. La parola poetica, sfidando l'antropocentrismo, diventa uno strumento “poroso” e “diffratto,” capace di accogliere e trasmettere un’esperienza collettiva.
Attanasio, E. (2024). «Il dubbio di esistere davvero»: la voce disadorna di Antonella Anedda. REVUE DES ÉTUDES ITALIENNES, 2, 126-139 [10.48611/isbn.978-2-406-18439-3.p.0127].
«Il dubbio di esistere davvero»: la voce disadorna di Antonella Anedda
Elisa Attanasio
2024
Abstract
L'articolo indaga l'opera di Antonella Anedda a partire dal paradosso relativo al nodo fra identità e scrittura. Convivono infatti, nella sua poesia, due spinte apparentemente opposte: da una parte la proposta di "sciogliere" l'io, annullandolo nella vastità del mondo, dall'altra la necessità di rivendicare una propria voce che attraversa la storia e la tradizione patriarcale. La parola poetica, sfidando l'antropocentrismo, diventa uno strumento “poroso” e “diffratto,” capace di accogliere e trasmettere un’esperienza collettiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


