A livello globale la fragola sta attraversando una fase positiva e contemporaneamente in evoluzione. Secondo i dati Fao, nel 2023 sono stati coltivati nel mondo 435.000 ha per una corrispondente produzione di quasi 10,5 milioni di tonnellate. In un decennio, le superfici sono cresciute del 21%, mentre l’offerta è aumentata del 37%, segno di una progressiva specializzazione e intensificazione produttiva. Il fenomeno espansivo, tuttavia, è stato ben diversificato a seconda delle aree produttive, portando allo sviluppo della coltivazione in taluni Paesi e a una marcata regressione in altri. Tra quelli che stanno maggiormente investendo si segnalano Cina, Russia, Messico, Turchia ed Egitto, con percentuali di aumento fra il 50 e il 230% in un decennio. All’opposto, l’Unione europea ha assistito a una diminuzione delle superfici investite pari al 25% nel medesimo periodo, a cui però ha fatto da contraltare una sostanziale stabilità dell’offerta. Anche fra i Paesi UE, pertanto, risulta evidente la ricerca di una specializzazione produttiva, raggiunta attraverso la progressiva eliminazione delle imprese meno performanti.
Palmieri, A. (2025). Con la fragola si fa reddito solo puntando all'alta qualità. L'INFORMATORE AGRARIO, 90(19), 28-31.
Con la fragola si fa reddito solo puntando all'alta qualità
Alessandro Palmieri
2025
Abstract
A livello globale la fragola sta attraversando una fase positiva e contemporaneamente in evoluzione. Secondo i dati Fao, nel 2023 sono stati coltivati nel mondo 435.000 ha per una corrispondente produzione di quasi 10,5 milioni di tonnellate. In un decennio, le superfici sono cresciute del 21%, mentre l’offerta è aumentata del 37%, segno di una progressiva specializzazione e intensificazione produttiva. Il fenomeno espansivo, tuttavia, è stato ben diversificato a seconda delle aree produttive, portando allo sviluppo della coltivazione in taluni Paesi e a una marcata regressione in altri. Tra quelli che stanno maggiormente investendo si segnalano Cina, Russia, Messico, Turchia ed Egitto, con percentuali di aumento fra il 50 e il 230% in un decennio. All’opposto, l’Unione europea ha assistito a una diminuzione delle superfici investite pari al 25% nel medesimo periodo, a cui però ha fatto da contraltare una sostanziale stabilità dell’offerta. Anche fra i Paesi UE, pertanto, risulta evidente la ricerca di una specializzazione produttiva, raggiunta attraverso la progressiva eliminazione delle imprese meno performanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


