Negli ultimi anni, il cyberspazio è emerso come una nuova dimensione della conflittualità internazionale, sollevando interrogativi critici circa l’efficacia delle tradizionali regole del diritto internazionale nel prevenire l’escalation militare. La crescente interdipendenza tra attori civili e militari, l’opacità dell’attribuzione e la bassa soglia di accesso agli strumenti informatici hanno reso il dominio cibernetico uno spazio altamente instabile. Questo articolo analizza le principali iniziative diplomatiche volte a ridurre tali rischi, con particolare attenzione all’azione delle Nazioni Unite (attraverso il Gruppo di Esperti Governativi – UNGGE), dell’OSCE e del G7. L’autore evidenzia come queste piattaforme abbiano promosso misure di rafforzamento della fiducia e norme non vincolanti di comportamento responsabile degli Stati, pur scontrandosi con limiti strutturali e politici. Attraverso l’analisi della “Dichiarazione di Lucca” e del processo negoziale del G7, l’articolo sostiene la necessità di una transizione da approcci tecnici a strategie politico-diplomatiche più ambiziose per garantire stabilità e prevenire conflitti nel dominio digitale.
Martino, L. (2017). Cyberspace and International Relations: Diplomatic Initiatives to Avoid the Risk of Escalation in the Cyber Arena. EUROPEAN CYBERSECURITY JOURNAL, 3(3), 53-57.
Cyberspace and International Relations: Diplomatic Initiatives to Avoid the Risk of Escalation in the Cyber Arena
Luigi Martino
2017
Abstract
Negli ultimi anni, il cyberspazio è emerso come una nuova dimensione della conflittualità internazionale, sollevando interrogativi critici circa l’efficacia delle tradizionali regole del diritto internazionale nel prevenire l’escalation militare. La crescente interdipendenza tra attori civili e militari, l’opacità dell’attribuzione e la bassa soglia di accesso agli strumenti informatici hanno reso il dominio cibernetico uno spazio altamente instabile. Questo articolo analizza le principali iniziative diplomatiche volte a ridurre tali rischi, con particolare attenzione all’azione delle Nazioni Unite (attraverso il Gruppo di Esperti Governativi – UNGGE), dell’OSCE e del G7. L’autore evidenzia come queste piattaforme abbiano promosso misure di rafforzamento della fiducia e norme non vincolanti di comportamento responsabile degli Stati, pur scontrandosi con limiti strutturali e politici. Attraverso l’analisi della “Dichiarazione di Lucca” e del processo negoziale del G7, l’articolo sostiene la necessità di una transizione da approcci tecnici a strategie politico-diplomatiche più ambiziose per garantire stabilità e prevenire conflitti nel dominio digitale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


