Il presente contributo intende focalizzarsi sull’analisi delle pratiche educative legate al growth mindset. In accordo con la letteratura (Dweck e Leggett, 1988), il growth mindset guida l’idea che attributi personali come l’intelligenza e le abilità non siano fissi, ma possano essere sviluppati attraverso lo sforzo (Yeager & Dweck, 2020). Sebbene nel 2015 Dweck stessa riconosca il superamento della rappresentazione dicotomica di mindset fisso vs. incrementale, si distingue tra coloro che utilizzano una teoria incrementale, secondo cui l’intelligenza e in generale le abilità siano malleabili ed espandibili, e coloro che utilizzano una teoria dell’entità, secondo cui ognuno nasce con caratteristiche individuali fisse e non modificabili. Inoltre, gli studi osservano come le convinzioni sul proprio intelletto e apprendimento influenzino notevolmente le prestazioni accademiche e l'autoefficacia (Rhew et al., 2018); in particolare, chi ha una mentalità di crescita assegna priorità agli obiettivi di apprendimento e ai processi, piuttosto che agli obiettivi di performace, attraverso una motivazione intrinseca e a strategie di apprendimento efficaci (Dweck, 1986; Yan et al., 2014). Dall’altro lato, poiché un mindset fisso si basa sull'idea che le abilità siano immutabili, chi ha questa mentalità tende a percepire gli sforzi come poco utili (Mueller & Dweck, 1998) e a trascurare i feedback correttivi che potrebbero essere vantaggiosi (Heslin & VandeWalle, 2005), in quanto situazioni sfidanti possono mettere in luce le carenze intrinseche nelle abilità, spingendolo ad evitarle (Hong, Chiu, Dweck, Lin & Wan, 1999). Tale mentalità può infine influenzare il giudizio verso gli altri, portandoli a provare frustrazione davanti ai successi altrui (Knee, Patrick & Lonsbary, 2003). Da tali argomentazioni ne deriva l’interesse dal punto di vista delle pratiche pedagogiche potenzialmente impiegabili per stimolare lo sviluppo di un mindset incrementale (growth mindset). A tal proposito, anche a livello di policy della Commissione Europea, in occasione del recente framework LifeComp (Sala et al., 2022) viene data agli educatori e alle educatrici l’indicazione di assistere gli studenti e le studentesse nell'adattare il proprio modo di pensare, affinché imparino a modificare le proprie convinzioni: passando dal pensare di "non essere in grado di fare qualcosa" a "non essere ancora in grado di fare qualcosa". Inoltre, viene proposto di dedicare tempo al riconoscimento dei progressi ottenuti, creando un ambiente in cui condividere i progressi e incoraggiando un approccio innovativo al problem solving per affrontare le sfide durante il percorso di crescita e apprendimento, mettendo l'accento sulla curiosità come contributo fondamentale all'apprendimento stesso. Sulla scia di tali indicazioni verranno analizzati esempi di buone pratiche educative volte a promuovere il growth mindset tra gli/le studenti/stesse in diversi contesti d’apprendimento.
Ricci, A. (2025). Promuovere il growth mindset nei contesti educativi: un’analisi delle buone pratiche. Lecce : Pensa MultiMedia.
Promuovere il growth mindset nei contesti educativi: un’analisi delle buone pratiche
Aurora Ricci
2025
Abstract
Il presente contributo intende focalizzarsi sull’analisi delle pratiche educative legate al growth mindset. In accordo con la letteratura (Dweck e Leggett, 1988), il growth mindset guida l’idea che attributi personali come l’intelligenza e le abilità non siano fissi, ma possano essere sviluppati attraverso lo sforzo (Yeager & Dweck, 2020). Sebbene nel 2015 Dweck stessa riconosca il superamento della rappresentazione dicotomica di mindset fisso vs. incrementale, si distingue tra coloro che utilizzano una teoria incrementale, secondo cui l’intelligenza e in generale le abilità siano malleabili ed espandibili, e coloro che utilizzano una teoria dell’entità, secondo cui ognuno nasce con caratteristiche individuali fisse e non modificabili. Inoltre, gli studi osservano come le convinzioni sul proprio intelletto e apprendimento influenzino notevolmente le prestazioni accademiche e l'autoefficacia (Rhew et al., 2018); in particolare, chi ha una mentalità di crescita assegna priorità agli obiettivi di apprendimento e ai processi, piuttosto che agli obiettivi di performace, attraverso una motivazione intrinseca e a strategie di apprendimento efficaci (Dweck, 1986; Yan et al., 2014). Dall’altro lato, poiché un mindset fisso si basa sull'idea che le abilità siano immutabili, chi ha questa mentalità tende a percepire gli sforzi come poco utili (Mueller & Dweck, 1998) e a trascurare i feedback correttivi che potrebbero essere vantaggiosi (Heslin & VandeWalle, 2005), in quanto situazioni sfidanti possono mettere in luce le carenze intrinseche nelle abilità, spingendolo ad evitarle (Hong, Chiu, Dweck, Lin & Wan, 1999). Tale mentalità può infine influenzare il giudizio verso gli altri, portandoli a provare frustrazione davanti ai successi altrui (Knee, Patrick & Lonsbary, 2003). Da tali argomentazioni ne deriva l’interesse dal punto di vista delle pratiche pedagogiche potenzialmente impiegabili per stimolare lo sviluppo di un mindset incrementale (growth mindset). A tal proposito, anche a livello di policy della Commissione Europea, in occasione del recente framework LifeComp (Sala et al., 2022) viene data agli educatori e alle educatrici l’indicazione di assistere gli studenti e le studentesse nell'adattare il proprio modo di pensare, affinché imparino a modificare le proprie convinzioni: passando dal pensare di "non essere in grado di fare qualcosa" a "non essere ancora in grado di fare qualcosa". Inoltre, viene proposto di dedicare tempo al riconoscimento dei progressi ottenuti, creando un ambiente in cui condividere i progressi e incoraggiando un approccio innovativo al problem solving per affrontare le sfide durante il percorso di crescita e apprendimento, mettendo l'accento sulla curiosità come contributo fondamentale all'apprendimento stesso. Sulla scia di tali indicazioni verranno analizzati esempi di buone pratiche educative volte a promuovere il growth mindset tra gli/le studenti/stesse in diversi contesti d’apprendimento.| File | Dimensione | Formato | |
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