Greenwich è la quarta raccolta poetica di Pablo Luque Pinilla (Madrid, 1971), risultata vincitrice del prestigioso Premio Literario Kutka Ciudad de Irún (2021) su ben seicentoquarantatré proposte. La raccolta conferma come elemento fondante della poetica di Luque Pinilla quello del viaggio, nella sua doppia concezione antropologica di esplorazione del mondo esterno e di ricerca interiore. Il soggetto lirico, quale homo viator, attraversa il tempo e lo spazio indagando la realtà circostante con uno sguardo attento e profondo su di sé, sulle cose e sugli altri, dando vita alla parola poetica. Attraverso un percorso di trentatré poesie, i cui titoli sono le diverse ore di una giornata, dalle 6:50 alle 00:20, seguiamo lo sguardo del soggetto lirico che si dipana, tra luci e ombre, su quanto lo circonda, nel tentativo di estrapolare dall’ordinarietà del quotidiano le fibre di quanto, invece, è straordinario. Sono le tappe inevitabili di un cammino quotidiano che, per trasposizione simbolica, si estende a quello di tutta una vita. A tal fine, il poeta adotta uno schema tripartito che viene a creare undici micro-unità in cui si susseguono, grosso modo, un componimento meditativo riflessivo, in versi brevi, uno emotivo e un terzo celebrativo, spesso in verso libero e sotto forma di prosa poetica. Attraverso questo escamotage formale il percorso si articola in più direzioni, sia a livello sincronico sia a livello diacronico, dando spazio a pensieri, scoperte, ricordi, suggestioni nonché ad altre voci letterarie come Dante, Virgilio, Cormac McCarthy, Denise Levertov, Chesterton o versetti dei Salmi e del Libro dei Proverbi.
Bazzocchi, G. (2025). Greenwich. Roma : Ensemble.
Greenwich
G. Bazzocchi
2025
Abstract
Greenwich è la quarta raccolta poetica di Pablo Luque Pinilla (Madrid, 1971), risultata vincitrice del prestigioso Premio Literario Kutka Ciudad de Irún (2021) su ben seicentoquarantatré proposte. La raccolta conferma come elemento fondante della poetica di Luque Pinilla quello del viaggio, nella sua doppia concezione antropologica di esplorazione del mondo esterno e di ricerca interiore. Il soggetto lirico, quale homo viator, attraversa il tempo e lo spazio indagando la realtà circostante con uno sguardo attento e profondo su di sé, sulle cose e sugli altri, dando vita alla parola poetica. Attraverso un percorso di trentatré poesie, i cui titoli sono le diverse ore di una giornata, dalle 6:50 alle 00:20, seguiamo lo sguardo del soggetto lirico che si dipana, tra luci e ombre, su quanto lo circonda, nel tentativo di estrapolare dall’ordinarietà del quotidiano le fibre di quanto, invece, è straordinario. Sono le tappe inevitabili di un cammino quotidiano che, per trasposizione simbolica, si estende a quello di tutta una vita. A tal fine, il poeta adotta uno schema tripartito che viene a creare undici micro-unità in cui si susseguono, grosso modo, un componimento meditativo riflessivo, in versi brevi, uno emotivo e un terzo celebrativo, spesso in verso libero e sotto forma di prosa poetica. Attraverso questo escamotage formale il percorso si articola in più direzioni, sia a livello sincronico sia a livello diacronico, dando spazio a pensieri, scoperte, ricordi, suggestioni nonché ad altre voci letterarie come Dante, Virgilio, Cormac McCarthy, Denise Levertov, Chesterton o versetti dei Salmi e del Libro dei Proverbi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.