Il mantello di Amleto. «La vita come teatro» agli inizi della civiltà barocca

In 1999, Ezio Raimondi wrote the paper Nel «gran teatro del mondo». Riflessioni sulla metafora barocca, dedicated to one of the most stratified motifs of literary tradition: «the world as theatre». The topic, in reality, was not entirely new to the scholar: already in the course of History of Theatre of the A.Y. 1969-1970, Raimondi had addressed it, paying great attention to Shakespeare’s Hamlet, reread mainly through literary criticism dating back to the early and mid-Twentieth century. Of particular note, in these reflections, are Lionel Abel’s observations regarding metatheatre, which represent a privileged gateway to explore Brechtian aesthetics, and especially «the physicality of expression» contained in Life of Galileo, where the comparison between «progress» and «montage», between science and history, becomes a hermeneutic combination that owes much to the ideas offered by Ernst Bloch and Walter Benjamin.

Nel 1999, Ezio Raimondi scrive il saggio Nel «gran teatro del mondo». Riflessioni sulla metafora barocca, dedicato a uno dei più stratificati topoi della tradizione letteraria: «il mondo come teatro». L’argomento, in realtà, non era del tutto nuovo allo studioso: già nel corso di Storia del teatro dell’A.A. 1969-1970, Raimondi lo aveva affrontato riservando grande attenzione all’Amleto di Shakespeare, riletto principalmente attraverso la critica letteraria risalente all’inizio e alla metà del Novecento. Particolarmente significative, in queste riflessioni, si rivelano le osservazioni di Lionel Abel riguardanti il metateatro, che rappresentano un varco privilegiato per sondare l’estetica brechtiana, e specialmente «la fisicità dell’espressione» contenuta in Vita di Galileo, lì dove il confronto tra «progresso» e «montaggio», fra scienza e storia, diventa una combinazione ermeneutica che deve molto agli spunti offerti da Ernst Bloch e Walter Benjamin.