Nel mondo della Roma produttiva cinquecentesca legato ai vari aspetti della res aedificatoria, le competenze dell’architetto, del costruttore e dell’imprenditore si intrecciano sempre più strettamente. A partire dalla fine del secolo, oltre ai grandi cantieri pubblici iniziò ad aumentare anche l’attività legata ad una committenza privata, sia religiosa che laica, che portò nei decenni successivi Roma a divenire un luogo di lavoro privilegiato per architetti, maestranze e imprenditori edili da tutta la penisola. La moltiplicazione dei cantieri fu uno dei fattori che spinsero questi professionisti verso una migliore organizzazione del lavoro, da un lato formando compagnie e società e dall’altro associando spesso alla dimensione operativa anche quella imprenditoriale. Queste nuove figure di “capomastro-imprenditore” o “architetto-imprenditore” si affermano sempre di più nella prima metà del Cinquecento e uno dei personaggi che meglio di altri le incarna nella capacità di gestire tutta la filiera produttiva dal progetto al cantiere è senza dubbio Antonio da Sangallo il Giovane. Egli è stato non solo un architetto di grande talento e torrenziale produttività, ma anche un professionista con una spiccata mentalità imprenditoriale, che ha costruito intorno a sé un workshop capace di operare in tutti gli aspetti della produzione edilizia: progetto, cantiere, gestione economica. Sangallo è stato il primo di una serie di personaggi capaci di coniugare competenza tecnica e abilità finanziaria, raggiungendo posizioni economiche e sociali di rilievo e spingendo la figura dell’architetto verso una sempre più moderna evoluzione professionale.
Antonucci, M. (2025). Antonio da Sangallo il Giovane e l’impresa edilizia a Roma nel primo Cinquecento. Roma : RR Roma nel Rinascimento.
Antonio da Sangallo il Giovane e l’impresa edilizia a Roma nel primo Cinquecento
Micaela Antonucci
2025
Abstract
Nel mondo della Roma produttiva cinquecentesca legato ai vari aspetti della res aedificatoria, le competenze dell’architetto, del costruttore e dell’imprenditore si intrecciano sempre più strettamente. A partire dalla fine del secolo, oltre ai grandi cantieri pubblici iniziò ad aumentare anche l’attività legata ad una committenza privata, sia religiosa che laica, che portò nei decenni successivi Roma a divenire un luogo di lavoro privilegiato per architetti, maestranze e imprenditori edili da tutta la penisola. La moltiplicazione dei cantieri fu uno dei fattori che spinsero questi professionisti verso una migliore organizzazione del lavoro, da un lato formando compagnie e società e dall’altro associando spesso alla dimensione operativa anche quella imprenditoriale. Queste nuove figure di “capomastro-imprenditore” o “architetto-imprenditore” si affermano sempre di più nella prima metà del Cinquecento e uno dei personaggi che meglio di altri le incarna nella capacità di gestire tutta la filiera produttiva dal progetto al cantiere è senza dubbio Antonio da Sangallo il Giovane. Egli è stato non solo un architetto di grande talento e torrenziale produttività, ma anche un professionista con una spiccata mentalità imprenditoriale, che ha costruito intorno a sé un workshop capace di operare in tutti gli aspetti della produzione edilizia: progetto, cantiere, gestione economica. Sangallo è stato il primo di una serie di personaggi capaci di coniugare competenza tecnica e abilità finanziaria, raggiungendo posizioni economiche e sociali di rilievo e spingendo la figura dell’architetto verso una sempre più moderna evoluzione professionale.| File | Dimensione | Formato | |
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