L’articolo si prefigge di trarre alcune conclusioni al termine della Conferenza a la Conferenza sul clima (COP 15) tenutasi a Copenhagen nel Dicembre 2009. L’accordo di massima a cui si è giunti aha dato l’impressione di essere stato raffazzonato, buttato lì per dare un senso a un grande evento internazionale caricato di un'attesa eccessiva. Fondamentalmente, i contatti tra USA, Cina, India, Brasile e Sud Africa hanno portato a stilare l’Accordo, cui in sessione plenaria si sono opposti fermamente molti Paesi in via di sviluppo. Ci si potrebbe chiedere chi, alla fine, ha vinto a Copenaghen? Forse nessuno, poiché la partita potrebbe considerarsi ancora aperta. Molti commentatori si sono soffermati sulla debolezza dell’Accordo raggiunto. Di tutto quello di cui si è discusso negli ultimi mesi e di tutte le aspettative è rimasto l’obiettivo di contenere entro i 2 gradi centigradi l'aumento della temperatura media planetaria, insieme all'impegno finanziario verso i paesi più poveri. Degli altri progetti rimane molto poco, oltre alla promessa da parte di tutti i paesi di presentare entro gennaio obiettivi di riduzione per il 2020. Tutto questo nella speranza che, durante il prossimo vertice a Città del Messico (COP 16, 29 novembre – 10 dicembre 2010), possa essere firmato un accordo internazionale legalmente vincolante.
Titolo: | Aspettando Città del Messico |
Autore/i: | MESINI, EZIO |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2010 |
Rivista: | |
Abstract: | L’articolo si prefigge di trarre alcune conclusioni al termine della Conferenza a la Conferenza sul clima (COP 15) tenutasi a Copenhagen nel Dicembre 2009. L’accordo di massima a cui si è giunti aha dato l’impressione di essere stato raffazzonato, buttato lì per dare un senso a un grande evento internazionale caricato di un'attesa eccessiva. Fondamentalmente, i contatti tra USA, Cina, India, Brasile e Sud Africa hanno portato a stilare l’Accordo, cui in sessione plenaria si sono opposti fermamente molti Paesi in via di sviluppo. Ci si potrebbe chiedere chi, alla fine, ha vinto a Copenaghen? Forse nessuno, poiché la partita potrebbe considerarsi ancora aperta. Molti commentatori si sono soffermati sulla debolezza dell’Accordo raggiunto. Di tutto quello di cui si è discusso negli ultimi mesi e di tutte le aspettative è rimasto l’obiettivo di contenere entro i 2 gradi centigradi l'aumento della temperatura media planetaria, insieme all'impegno finanziario verso i paesi più poveri. Degli altri progetti rimane molto poco, oltre alla promessa da parte di tutti i paesi di presentare entro gennaio obiettivi di riduzione per il 2020. Tutto questo nella speranza che, durante il prossimo vertice a Città del Messico (COP 16, 29 novembre – 10 dicembre 2010), possa essere firmato un accordo internazionale legalmente vincolante. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 28-feb-2011 |
Appare nelle tipologie: | 1.04 Replica / breve intervento (e simili) |