Sophie Minon (dir.): Lexonyme. Dictionnaire étymologique et sémantique des anthroponymes grecs antiques. Vol. 1 (A–E). Coll. Hautes Etudes du monde gréco-romain. Droz, Genève 2023. 496 p. Il Lexonyme, dizionario ragionato in tre volumi frutto dell’ambizioso progetto LGPN-Ling, è un lessico etimologico e semantico aggiornato dell’onomastica greca, dall’alto arcaismo Buchbesprechungen – Comptes rendus 343 Museum Helveticum 81/2 (2024) 337–352 | DOI 10.24894/2673-2963.00120 fino all’inizio dell’epoca bizantina. La consultazione del Lexonyme è complementare a quella della banca dati in linea (https://lgpn-ling.huma-num.fr/about.html), dove l’analisi dei nomi viene costantemente aggiornata. Lo studio linguistico dell’onomastica greca si era basato fino a oggi sul lessico di F. Bechtel Die historischen Personennamen des Griechischen bis zur Kaiserzeit (1917). Nel secolo che ci separa dal «Bechtel», un numero ingente di scoperte epigrafiche ha arricchito le nostre conoscenze onomastiche, come testimoniano gli otto volumi attuali del Lexicon of Greek Personal Names alla base del Lexonyme. Ma anche l’approccio linguistico alla categoria del nome proprio è evoluto. Il primo volume del Lexonyme offre una dettagliata introduzione all’opera e l’analisi degli antroponimi le cui basi sono comprese tra alfa e epsilon. L’introduzione comprende un modo d’uso delle analisi offerte sotto i lemmi e una riflessione sui principali problemi epistemologici. Il Lexonyme si distingue dal «Bechtel» non solo per la scelta di non separare i nomi formati tramite composizione (e quelli che ne sono derivati) dai nomi di altra derivazione, ma soprattutto per un benvenuto tentativo di interpretare esplicitamente i nomi propri e di inserirli nel loro contesto storico. In effetti, l’etimologia del nome proprio non si riduce a quella del nome appellativo che ne costituisce la base o una delle basi. L’analisi delle relazioni tra le basi è indispensabile tanto a livello sintagmatico che a livello paradigmatico. Per un nome composto, per esempio, queste relazioni possono giocarsi a livello dell’interfaccia tra sintassi e semantica. Così Κλεάγορας è l’«oratore famoso», mentre il suo inverso Ἀγορακλῆς «gloria dell’assemblea» veicola una sfumatura diversa (p. xxxviii). Ma l’interpretazione di un antroponimo è anche storicoculturale. Per esempio, dopo le conquiste di Alessandro Magno, l’interpretazione sincronica del nome Ἀλέξανδρος si arricchisce dell’associazione con l’idionimo del condottiero (p. xxxv). È proprio grazie a questo lavoro interpretativo che possiamo comprendere la pratica antroponimica greca e misurarne la distanza che la separa da quella di molte culture occidentali moderne: per gli antichi Greci il nome proprio era semanticamente trasparente e possedeva dunque un senso etimologico che i parlanti potevano riconoscere. Non resta che aspettare la pubblicazione degli altri volumi del Lexonyme, una risorsa che, non ancora terminata, è già indispensabile.
Dell'Oro, F. (2024). Lexonyme: dictionnaire étymologique et sémantique des anthroponymes grecs antiques, sous la direction de Sophie Minon; avec la collaboration de Gérard Genevrois, Enrique Nieto Izquierdo, Florian Réveilhac et Jean-Claude Chuat; et le concours d’Edouard Chiricat et de Matilde Garré, Genève: Droz, 2023-, Volume 1-. MUSEUM HELVETICUM, 81(2), 343-344.
Lexonyme: dictionnaire étymologique et sémantique des anthroponymes grecs antiques, sous la direction de Sophie Minon; avec la collaboration de Gérard Genevrois, Enrique Nieto Izquierdo, Florian Réveilhac et Jean-Claude Chuat; et le concours d’Edouard Chiricat et de Matilde Garré, Genève: Droz, 2023-, Volume 1-.
Francesca Dell'Oro
2024
Abstract
Sophie Minon (dir.): Lexonyme. Dictionnaire étymologique et sémantique des anthroponymes grecs antiques. Vol. 1 (A–E). Coll. Hautes Etudes du monde gréco-romain. Droz, Genève 2023. 496 p. Il Lexonyme, dizionario ragionato in tre volumi frutto dell’ambizioso progetto LGPN-Ling, è un lessico etimologico e semantico aggiornato dell’onomastica greca, dall’alto arcaismo Buchbesprechungen – Comptes rendus 343 Museum Helveticum 81/2 (2024) 337–352 | DOI 10.24894/2673-2963.00120 fino all’inizio dell’epoca bizantina. La consultazione del Lexonyme è complementare a quella della banca dati in linea (https://lgpn-ling.huma-num.fr/about.html), dove l’analisi dei nomi viene costantemente aggiornata. Lo studio linguistico dell’onomastica greca si era basato fino a oggi sul lessico di F. Bechtel Die historischen Personennamen des Griechischen bis zur Kaiserzeit (1917). Nel secolo che ci separa dal «Bechtel», un numero ingente di scoperte epigrafiche ha arricchito le nostre conoscenze onomastiche, come testimoniano gli otto volumi attuali del Lexicon of Greek Personal Names alla base del Lexonyme. Ma anche l’approccio linguistico alla categoria del nome proprio è evoluto. Il primo volume del Lexonyme offre una dettagliata introduzione all’opera e l’analisi degli antroponimi le cui basi sono comprese tra alfa e epsilon. L’introduzione comprende un modo d’uso delle analisi offerte sotto i lemmi e una riflessione sui principali problemi epistemologici. Il Lexonyme si distingue dal «Bechtel» non solo per la scelta di non separare i nomi formati tramite composizione (e quelli che ne sono derivati) dai nomi di altra derivazione, ma soprattutto per un benvenuto tentativo di interpretare esplicitamente i nomi propri e di inserirli nel loro contesto storico. In effetti, l’etimologia del nome proprio non si riduce a quella del nome appellativo che ne costituisce la base o una delle basi. L’analisi delle relazioni tra le basi è indispensabile tanto a livello sintagmatico che a livello paradigmatico. Per un nome composto, per esempio, queste relazioni possono giocarsi a livello dell’interfaccia tra sintassi e semantica. Così Κλεάγορας è l’«oratore famoso», mentre il suo inverso Ἀγορακλῆς «gloria dell’assemblea» veicola una sfumatura diversa (p. xxxviii). Ma l’interpretazione di un antroponimo è anche storicoculturale. Per esempio, dopo le conquiste di Alessandro Magno, l’interpretazione sincronica del nome Ἀλέξανδρος si arricchisce dell’associazione con l’idionimo del condottiero (p. xxxv). È proprio grazie a questo lavoro interpretativo che possiamo comprendere la pratica antroponimica greca e misurarne la distanza che la separa da quella di molte culture occidentali moderne: per gli antichi Greci il nome proprio era semanticamente trasparente e possedeva dunque un senso etimologico che i parlanti potevano riconoscere. Non resta che aspettare la pubblicazione degli altri volumi del Lexonyme, una risorsa che, non ancora terminata, è già indispensabile.| File | Dimensione | Formato | |
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