Il privilegio giuridico della protezione regia - nelle fonti menzionato come 'mundiburdium', 'tuitio', 'defensio', ma largamente trascurato nella storiografia - è qui indagato come angolo visuale privilegiato per ricostruire le dinamiche istituzionali tra re e poteri locali nell'alto e nel pieno medioevo, in secoli che non conoscevano né la riduzione del diritto a fatto esclusivamente normativo né una rigida formalizzazione della dimensione politica. Esaminando i rapporti tra gli Ottoni e un'abbazia del regno italico tradizionalmente legata all'Impero come S. Maria di Farfa, che peraltro offre cospicua documentazione per il periodo indagato (962-1024), il saggio ricostruisce l'ampio spettro di contenuti giuridici e di differenti applicazioni politiche di questo privilegio giuridico: accesso al foro regio per l'abate sotto protezione; rafforzamento delle riassegnazioni in giudizio di beni precedentemente sottratti al cenobio; controllo regio delle elezioni monastiche; strumento di accensione di un legame politico - con implicazioni militari - tra re e monastero. Il ricorso al privilegio della protezione regia è anche interpretato alla luce dei molteplici rapporti di protezione che percorrevano e innervavano la società dei secoli X-XI, sovrapponendosi gli uni agli altri. In questo senso la protezione regia si rivela essere l'espressione peculiare di una più ampia pratica giuridica, sociale e religiosa, dalle notevoli implicazioni per la configurazione delle istituzioni medievali.
Manganaro, S. (2013). Protezione regia. I mundeburdi degli Ottoni per S. Maria di Farfa (secc. X-XI). ANNALI DELL'ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI STORICI, 27, 73-143.
Protezione regia. I mundeburdi degli Ottoni per S. Maria di Farfa (secc. X-XI)
MANGANARO S
2013
Abstract
Il privilegio giuridico della protezione regia - nelle fonti menzionato come 'mundiburdium', 'tuitio', 'defensio', ma largamente trascurato nella storiografia - è qui indagato come angolo visuale privilegiato per ricostruire le dinamiche istituzionali tra re e poteri locali nell'alto e nel pieno medioevo, in secoli che non conoscevano né la riduzione del diritto a fatto esclusivamente normativo né una rigida formalizzazione della dimensione politica. Esaminando i rapporti tra gli Ottoni e un'abbazia del regno italico tradizionalmente legata all'Impero come S. Maria di Farfa, che peraltro offre cospicua documentazione per il periodo indagato (962-1024), il saggio ricostruisce l'ampio spettro di contenuti giuridici e di differenti applicazioni politiche di questo privilegio giuridico: accesso al foro regio per l'abate sotto protezione; rafforzamento delle riassegnazioni in giudizio di beni precedentemente sottratti al cenobio; controllo regio delle elezioni monastiche; strumento di accensione di un legame politico - con implicazioni militari - tra re e monastero. Il ricorso al privilegio della protezione regia è anche interpretato alla luce dei molteplici rapporti di protezione che percorrevano e innervavano la società dei secoli X-XI, sovrapponendosi gli uni agli altri. In questo senso la protezione regia si rivela essere l'espressione peculiare di una più ampia pratica giuridica, sociale e religiosa, dalle notevoli implicazioni per la configurazione delle istituzioni medievali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


