L’isola di Pantelleria è considerata un nodo cruciale per comprendere le dinamiche del popolamento e l’intensità degli scambi nella preistoria del Mediterraneo. L’interesse e l’impegno dell’Università di Bologna sono dedicati principalmente all’indagine del complesso archeologico dell’antica e media età del Bronzo (ca. 1800-1450 a.C.), costituito dall’ampio abitato di Mursia e della relativa necropoli estesa dalle impervie aree di Cimillia all’estremo nord della piana di Mursia. La monumentalità dei resti archeologici, l’ottima conservazione e la ricchezza di dati che possono essere rintracciati con lo scavo archeologico, fanno dichiarare i monumenti indagati come uno dei migliori contesti per lo studio della preistoria recente nel Mediterraneo centrale. Le indagini di scavo stratigrafico hanno riguardato i settori A e D nel promontorio tra la strada perimetrale e il mare. Il settore A è suddiviso in due aree denominate nord e sud: la prima adiacente alle capanne scavate da Carlo Tozzi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio del decennio successivo; la seconda, mai esplorata fino ad oggi, completa la necessità di comprendere eventuali differenziazioni delle parti dell’abitato.
Cattani, M. (2023). LA PREISTORIA A PANTELLERIA: RICERCHE E VALORIZZAZIONI DI UN’ISOLA NEL MEDITERRANEO. Selinunte : Parco Archeologico di Selinunte.
LA PREISTORIA A PANTELLERIA: RICERCHE E VALORIZZAZIONI DI UN’ISOLA NEL MEDITERRANEO
MAURIZIO CATTANI
2023
Abstract
L’isola di Pantelleria è considerata un nodo cruciale per comprendere le dinamiche del popolamento e l’intensità degli scambi nella preistoria del Mediterraneo. L’interesse e l’impegno dell’Università di Bologna sono dedicati principalmente all’indagine del complesso archeologico dell’antica e media età del Bronzo (ca. 1800-1450 a.C.), costituito dall’ampio abitato di Mursia e della relativa necropoli estesa dalle impervie aree di Cimillia all’estremo nord della piana di Mursia. La monumentalità dei resti archeologici, l’ottima conservazione e la ricchezza di dati che possono essere rintracciati con lo scavo archeologico, fanno dichiarare i monumenti indagati come uno dei migliori contesti per lo studio della preistoria recente nel Mediterraneo centrale. Le indagini di scavo stratigrafico hanno riguardato i settori A e D nel promontorio tra la strada perimetrale e il mare. Il settore A è suddiviso in due aree denominate nord e sud: la prima adiacente alle capanne scavate da Carlo Tozzi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio del decennio successivo; la seconda, mai esplorata fino ad oggi, completa la necessità di comprendere eventuali differenziazioni delle parti dell’abitato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


