Questo scritto è un'analisi critica dell'interpretazione del fascismo di Salvemini: una prospettiva originale che rompe con tutte le "interpretazioni classiche". Il suo approccio alla storia si basa sull'osservazione empirica dei risultati delle azioni individuali, a differenza della metodologia idealistica alla base dell'interpretazione di Croce. La sua visione si discosta anche dalla teoria marxista, secondo la quale il fascismo è un mero riflesso della sovrastruttura capitalistica. Inoltre, in contrasto con la "teoria della rivelazione", ritiene che il fascismo non possa essere ricondotto allo spirito del popolo italiano. Rifiuta anche l'idea di un "totalitarismo imperfetto", basato sull'impossibilità di una piena realizzazione dell'esperimento totalitario di Mussolini. Infine, Salvemini rifiuta con forza il mito delle corporazioni medievali - con la sua visione piramidale della società - alla base del pensiero cattolico. Alla luce di queste considerazioni su ciò che il fascismo non era, che cos'era allora il fascismo? Era "violenza usata metodicamente".
DE SANTIS, L. (2019). Un'interpretazione "anomala" del fascismo. La lezione di Gaetano Salvemini nel contesto italiano ed europeo. EUROPEA, 1, 127-153.
Un'interpretazione "anomala" del fascismo. La lezione di Gaetano Salvemini nel contesto italiano ed europeo
Lavinia De Santis
2019
Abstract
Questo scritto è un'analisi critica dell'interpretazione del fascismo di Salvemini: una prospettiva originale che rompe con tutte le "interpretazioni classiche". Il suo approccio alla storia si basa sull'osservazione empirica dei risultati delle azioni individuali, a differenza della metodologia idealistica alla base dell'interpretazione di Croce. La sua visione si discosta anche dalla teoria marxista, secondo la quale il fascismo è un mero riflesso della sovrastruttura capitalistica. Inoltre, in contrasto con la "teoria della rivelazione", ritiene che il fascismo non possa essere ricondotto allo spirito del popolo italiano. Rifiuta anche l'idea di un "totalitarismo imperfetto", basato sull'impossibilità di una piena realizzazione dell'esperimento totalitario di Mussolini. Infine, Salvemini rifiuta con forza il mito delle corporazioni medievali - con la sua visione piramidale della società - alla base del pensiero cattolico. Alla luce di queste considerazioni su ciò che il fascismo non era, che cos'era allora il fascismo? Era "violenza usata metodicamente".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


