Článek Stefana Candianiho se soustředí na rozšířenost ikonografie roušky s Kristovou tváří – zvané Veraikon – v oblasti Lombardie během třináctého a čtrnáctého století. Podrobnější bádání ukazuje, že se na území Lombardie nachází poměrně velký počet těchto znázornění. Veraikon je možné najít na třech freskách: v kostele Santa Veronica ve městě Santa Maria Hoè, v dnes již neexistujícím chrámu San Giovanni in Conca v Miláně a v kostele San Vincenzo à Galliano poblíž Cantù. Dále se objevuje ve dvou rukopisech pocházejících z okolí Milána (Berlín, Kupferstichkabinett, 78 C 16; Milán, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.). Zdá se, že tato zobrazení pocházející z oblasti milánské diecéze vykazují shodné rysy. Rouška s Kristovou tváří není nikdy znázorněna samotná, ale vždy ji drží sv. Veronika, která ji ukazuje věřícímu. V milánské diecézi bylo uctívání sv. Veroniky velmi rozšířené a freska v kostele Santa Veronica v Santa Maria Hoè je jedním z nejstarších vyobrazení této ikonografie. Předchází i slavnou sochu z kostela Notre-Dame d’Écouis (v departementu Eure v Normandii), datovanou do desátých let čtrnáctého století, přesněji mezi roky 1311 a 1315. Ikonografie fresky v kostele sv. Veroniky se opakuje bez výraznějších změn (kromě detailu krku v Hoè) na ostatních dvou freskách, bohužel vážně poškozených. Všechna tato zobrazení jsou převážně devocionální, pouze u miniatur můžeme mluvit o narativním charakteru. To se týká především znázornění svaté Veroniky podávající roušku s Kristovou tváří dvěma klerikům (Berlín, Kupferstichkabinett, 78 C 16). Klerici jsou pravděpodobně kněží ze Svatého Petra v Římě a obraz tak představuje přinesení roušky do chrámu. Tuto miniaturu můžeme považovat za ikonografické unicum, neboť se zdá, že ve výtvarném umění či v hagiografii světice a uctívané roušky žádný podobný příklad neexistuje. Další miniatury se nacházejí v poslední části spisu Evangelica Historia (Milán, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.), kde můžeme spatřit hned tři vyobrazení: sv. Veroniku ukazující roušku s Kristovou tváří Volusianovi, sv. Veroniku a Volusiana přijíždějící do Říma, a sv. Veroniku ukazující roušku Tiberiovi. Žena je vždy znázorněna zepředu a neobrací se k ostatním postavám v příběhu, což může být výsledkem miniaturistovy snahy o soulad s tradiční ikonografií – ukázat Kristovu tvář v jasné a ústřední pozici.

L'articolo si concentra sulla diffusione dell'iconografia del velo con il volto di Cristo – detto Veronica – in ambito lombardo nei secoli XIII e XIV. Ricerche approfondite dimostrano che sul territorio lombardo queste rappresentazioni sono presenti in numero relativamente elevato. La Veronica è presente in tre affreschi: nella chiesa di Santa Veronica nel Comune di Santa Maria Hoè (vicino a Lecco), nella chiesa ormai scomparsa di San Giovanni in Conca a Milano e nella chiesa di San Vincenzo a Galliano nei pressi di Cantù. Compare anche in due manoscritti provenienti dall'area milanese (Berlino, Kupferstichkabinett, 78 C 16; Milano, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.). Le raffigurazioni, prima elencate provengono tutte da luoghi appartenenti alla diocesi di Milano e sembrano presentare caratteristiche identiche. Il velo con il volto di Cristo non viene mai raffigurato da solo, ma è sempre tenuto in mano da santa Veronica mentre lo mostra al fedele. Nella diocesi di Milano la venerazione delle Veroniche era, evidentemente, molto diffusa e l'affresco della chiesa di Santa Veronica a Santa Maria Hoè è una delle più antiche raffigurazioni di questa iconografia. Precede perfino la celebre statua proveniente dalla chiesa di Notre-Dame d’Écouis (in Normandia), datata al XIV secolo, più precisamente tra il 1311 e il 1315. L’iconografia dell’affresco della chiesa di Santa Veronica è riproposta senza modifiche significative (tranne il dettaglio del collo a Hoè) negli altri due affreschi, purtroppo gravemente danneggiati. Tutte queste raffigurazioni sono prevalentemente devozionali; solo le miniature possono essere considerate di natura narrativa. Ciò vale soprattutto per la raffigurazione di santa Veronica che consegna il velo con il volto di Cristo a due chierici (Berlino, Kupferstichkabinett, 78 C 16). I chierici sono probabilmente sacerdoti di San Pietro a Roma e il dipinto rappresenta quindi l'introduzione del velo nella famosa Basilica vaticana. Questa miniatura può essere considerata un unicum iconografico, poiché pare che non vi sia alcun esempio simile nelle arti visive o nell'agiografia della santa e del venerato velo. Altre miniature si trovano nell'ultima parte dell'Evangelica Historia (Milano, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.), dove possiamo vedere tre raffigurazioni: santa Veronica che mostra il velo con il volto di Cristo a Volusiano, santa Veronica e Volusiano che arrivano a Roma, e santa Veronica che mostra il velo a Tiberio. La donna è sempre raffigurata frontalmente e non si volta verso gli altri personaggi della storia, il che potrebbe essere dovuto al tentativo del miniatore di conformarsi all'iconografia tradizionale, ovvero mostrare il volto di Cristo in una posizione chiara e centrale.

Candiani, S. (2017). The Iconography of the Veronica in the Region of Lombardy, 13th–14th Centuries. CONVIVIUM, Supplementum, 260-273.

The Iconography of the Veronica in the Region of Lombardy, 13th–14th Centuries

Stefano Candiani
2017

Abstract

L'articolo si concentra sulla diffusione dell'iconografia del velo con il volto di Cristo – detto Veronica – in ambito lombardo nei secoli XIII e XIV. Ricerche approfondite dimostrano che sul territorio lombardo queste rappresentazioni sono presenti in numero relativamente elevato. La Veronica è presente in tre affreschi: nella chiesa di Santa Veronica nel Comune di Santa Maria Hoè (vicino a Lecco), nella chiesa ormai scomparsa di San Giovanni in Conca a Milano e nella chiesa di San Vincenzo a Galliano nei pressi di Cantù. Compare anche in due manoscritti provenienti dall'area milanese (Berlino, Kupferstichkabinett, 78 C 16; Milano, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.). Le raffigurazioni, prima elencate provengono tutte da luoghi appartenenti alla diocesi di Milano e sembrano presentare caratteristiche identiche. Il velo con il volto di Cristo non viene mai raffigurato da solo, ma è sempre tenuto in mano da santa Veronica mentre lo mostra al fedele. Nella diocesi di Milano la venerazione delle Veroniche era, evidentemente, molto diffusa e l'affresco della chiesa di Santa Veronica a Santa Maria Hoè è una delle più antiche raffigurazioni di questa iconografia. Precede perfino la celebre statua proveniente dalla chiesa di Notre-Dame d’Écouis (in Normandia), datata al XIV secolo, più precisamente tra il 1311 e il 1315. L’iconografia dell’affresco della chiesa di Santa Veronica è riproposta senza modifiche significative (tranne il dettaglio del collo a Hoè) negli altri due affreschi, purtroppo gravemente danneggiati. Tutte queste raffigurazioni sono prevalentemente devozionali; solo le miniature possono essere considerate di natura narrativa. Ciò vale soprattutto per la raffigurazione di santa Veronica che consegna il velo con il volto di Cristo a due chierici (Berlino, Kupferstichkabinett, 78 C 16). I chierici sono probabilmente sacerdoti di San Pietro a Roma e il dipinto rappresenta quindi l'introduzione del velo nella famosa Basilica vaticana. Questa miniatura può essere considerata un unicum iconografico, poiché pare che non vi sia alcun esempio simile nelle arti visive o nell'agiografia della santa e del venerato velo. Altre miniature si trovano nell'ultima parte dell'Evangelica Historia (Milano, Biblioteca Ambrosiana, L 58 sup.), dove possiamo vedere tre raffigurazioni: santa Veronica che mostra il velo con il volto di Cristo a Volusiano, santa Veronica e Volusiano che arrivano a Roma, e santa Veronica che mostra il velo a Tiberio. La donna è sempre raffigurata frontalmente e non si volta verso gli altri personaggi della storia, il che potrebbe essere dovuto al tentativo del miniatore di conformarsi all'iconografia tradizionale, ovvero mostrare il volto di Cristo in una posizione chiara e centrale.
2017
Candiani, S. (2017). The Iconography of the Veronica in the Region of Lombardy, 13th–14th Centuries. CONVIVIUM, Supplementum, 260-273.
Candiani, Stefano
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/1010635
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact