Recensione a Lorenzo Mari, Soggetti a cancellazione

L’ultima raccolta di Lorenzo Mari, Soggetti a cancellazione, non vuole essere la storia di un soggetto e della sua esperienza nel mondo, è semmai una storia senza soggetto delle innumerevoli e tutte parzialissime angolature attraverso cui, se non a ‘vederlo ’in assoluto, quantomeno proviamo a percepire il mondo, operando su un terreno più che mai scivoloso. Il complesso itinerario che l’autore delinea in queste pagine sembrerebbe muovere da due domande principali. Queste hanno probabilmente a che fare con il rapporto che le forme, i generi, i ‘modi’ della letteratura, intrattengono con tutto ciò che letteratura non è, il fantasma più che mai materiale dell’extra-letterario. Eccoci, dunque, alla prima domanda. Dalla specola del vissuto biografico di ciascun individuo, dopo almeno tre decenni di tardocapitalismo, è ancora possibile scorgere l’orizzonte di ‘una’ storia, che sia socialmente e politicamente condivisa, davvero collettiva e, soprattutto, univoca?