L’ecfrasi visivo-sonora di Vincenzo Bagnoli

Il presente saggio propone un’indagine dei modi della contaminazione intermediale fra poesia e musica all’interno di due recenti libri di Vincenzo Bagnoli, Soundscapes. 33 giri extended play (Carteggi letterari, 2018) e Waves (Industria&Letteratura, 2022). Applicando una metodologia volta a integrare gli strumenti storico-letterari con l’estetica atmosferica (Böhme 1995, Gumbrecht 2012), gli studi sul paesaggio sonoro (Murray Schaefer 1977, 1994) e sul deep listening (Oliveros 2005), tale ibridazione emergerà tanto in termini di tematizzazione e di poetica quanto nella formalizzazione del testo (es. interferenze fra il livello metrico-sintattico e l’architettura macrotestuale da concept album, procedure di decontestualizzazione e rimontaggio di excerpta tratti da testi di canzoni, oscillazione fra la forma breve e il poemetto, ecc.). Sulla base dell’analisi tematica e formale-stilistica, sarà poi presentata un’ipotesi di lettura che tenga conto della natura sinestetica ed espansa di questi testi, interpretabili come delle ecfrasi sonore: nuclei di senso attraversati da una tensione fra la registrazione fenomenologica individuale e l’invito a un ascolto-visione relazionale, collettivo, “ecologico”.